Apre al Forte dei Cavalleggeri di Marina di Bibbona fino al 31 ottobre 2024 a mostra “Oliviero Toscani. Professione fotografo”: cento opere per illustrare 60 anni di carriera del celebre fotografo italiano.
Le foto di Oliviero Toscani sono a volte ironiche, divertenti, altre crude e sconvolgenti come la celebre foto del malato di Aids, il suo sguardo e la campagne pubblicitarie a cui ha lavorato negli anni ’80 e poi ’90 hanno cambiato il modo di vedere il mondo.
“Ogni fotografia è una posizione sociopolitica, non esistono fotografie choccanti, è la realtà a essere choccante. Le fotografie sono state testimonianze del nostro tempo e io sono stato testimone del mio tempo combattendo ogni ipocrisia”, ha detto lo stesso Oliviero Toscani all’inaugurazione.
La sua carriera si è divisa tra Italia e America. Dai volti immortalati al Max Kansas City o al Club 54 di New York, dove Toscani fotografò tutti i protagonisti della scena musicale e creativa di allora da Mick Jagger, a Joe Cocker, da Alice Cooper a Lou Reed negli anni ’70, epoca in cui coglie i talenti nascosti, ne intuisce il potenziale e li propone alle redazioni, come una giovanissima Patti Smith, appena trasferitasi a New York.
Ma gli anni ’70 sono quelli che lo vedono come forza creativa dietro i più grandi giornali e marchi di tutto il mondo: Vogue, Harpe’s Bazaar, Gq, Elle. E poi Missoni, Valentino, Armani, Esprit, Prenatal, Chanel e soprattutto Elio Fiorucci.
Nel 1982 l’incontro che cambia il mondo della comunicazione quando inizia a curare le campagne di Benetton.
“Questa è una meravigliosa mostra di caratura internazionale, è storia della fotografia – ha detto il sindaco di Bibbona Massimo Fedeli – e lo è ancora di più farlo in un luogo come il nostro Forte”.
Tra i lavori presenti anche il suo primo grande scandalo: il famoso manifesto Jesus Jeans ‘Chi mi ama mi segua’, il bacio tra prete e suora del 1992, i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007 e moltissime altre, ma anche le immagini realizzate per la moda da Donna Jordan a Claudia Schiffer, fino a quelle di Monica Bellucci e addirittura quelle del periodo della sua formazione alla Kunstgewerbeschule di Zurigo.
non esistono fotografie choccanti, è la realtà a essere choccante. Le fotografie sono state testimonianze del nostro tempo e io sono stato testimone del mio tempo combattendo ogni ipocrisia
E ancora, il progetto Razza Umana, con il quale Oliviero Toscani ha solcato centinaia di piazze in tutto il mondo per fotografare chiunque lo desiderasse, dando vita al più grande archivio fotografico esistente sulle differenze morfologiche e sociali dell’umanità, con oltre 10.000 ritratti.
Oliviero Toscani ha fotografato tutti: da Don Lorenzo Milani ai Beatles. Le sue fotografie sono state lo specchio dei problemi del mondo: razzismo, fame, povertà, AIDS, religione, guerra, violenza, sesso, pena di morte.
Spesso è stato accusato di sfruttare le persone per fare pubblicità “ai maglioni”, ma è in realtà l’esatto contrario, Toscani ha usato il mezzo pubblicitario per dare voce alle più importanti questioni sociali.
Come quando per dare slancio alla discussione sulla regolamentazione delle unioni gay, creò una grande campagna che mostra una coppia di omossessuali in atteggiamenti affettuosi su un divano o spingere un passeggino.
O come quando nel 2007 scosse violentemente il fashion system, facendo trovare pronta proprio per la settimana della moda di Milano una campagna con la fotografia di una ragazza anoressica completamente nuda, a mostrare i segni distruttivi della malattia che le case di abbigliamento invece sfruttano.
Oggi dirige Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione fondato insieme a Luciano Benetton con sede a Treviso. In mostra c’è anche il primissimo piano di un uomo di etnia africana con due occhi di colore diverso tra loro, fotografia con la quale Toscani lanciò il centro di ricerca: David Bowie fu così colpito da quell’immagine da decidere di scrivere la canzone Black Tie, White Noise.