Federico Maria Sardelli è uno degli artisti italiani più poliedrici: direttore d’orchestra, compositore, flautista, musicologo, scrittore, pittore, disegnatore e incisore
Fin dalla giovane età ha imparato a dipingere dal padre Marc, pittore professionista. La sua prima esposizione personale è avvenuta a Livorno all’età di 14 anni; nel 1982 è stato accolto nell’Accademia delle Arti dell’Incisione e ha partecipato alla Biennale di Grafica e Incisione. Dal 2019 è accademico ordinario dell’Accademia delle Arti del Disegno.
Lunedì 13 novembre ha donato agli Uffizi l’Autoritratto 38, consegnandolo nelle mani del direttore Eike Schmidt e determinandone l’ingresso nella prestigiosa raccolta di autoritratti d’artista della Galleria, la più antica e vasta al mondo, forte di oltre 2000 opere realizzate dal 1400 al Ventunesimo secolo.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha dichiarato: “Federico Maria Sardelli sarebbe infinitamente piaciuto al Cardinal Leopoldo, che aveva interessi in tutti i campi, e che non solo aveva iniziato la collezione degli autoritratti, ma che avidamente raccoglieva ogni tipo di arte compresa la grafica, campo in cui il Maestro eccelle. E sarebbe piaciuto moltissimo, al Cardinale, questo autoritratto solo apparentemente austero nei suoi riferimenti cristologici. In realtà è un’opera grondante di suggestioni (l’esempio di Dürer, la tradizione barocca, la Metafisica, l’iperrealismo), di riferimenti culturali, e di sorprendente, matura confidenza negli strumenti operativi principali dell’artista: la mano, l’occhio, e quell’orecchio – il richiamo musicale – che fuoriesce dalla costrizione della mascheratura grigia e ne invade il campo”.
Il dipinto è stato eseguito all’età di 38 anni, numero che campeggia sulla tela stessa a fissarne memoria. Il dipinto appartiene un periodo in cui Sardelli mirava a coniugare il rigore della sua pittura realistica con una ricerca di carattere simbolista e metafisica.
Su un fondo a tempera nera opaca si stagliano settori di pittura a olio, poi verniciata in lucido che raffigurano parti dell’artista – il volto, il collo, la mano destra – assieme a elementi simbolici quali una scelta di libri significativi, un calice di cristallo, un drappo rosso.
L’artista Federico Maria Sardelli: “Nel corso della mia vita ho dipinto molti autoritratti. Ne dipingo uno ogni volta che ritengo vi sia un passaggio della mia vita, così, a segnare il cammino. Dipingere autoritratti è molto più difficile che dipingere ritratti perché l’oggetto dell’osservazione coincide con chi osserva: è l’eterno paradosso della mente che indaga sé stessa. Proprio per questo val la pena tuffarsi in questo tentativo di afferrare l’inafferrabile e, magari, segnare un piccolo punto a nostro favore nella quotidiana lotta contro il tempo”.
Chi è Federico Maria Sardelli
Nato a Livorno nel 1963, Federico Maria Sardelli è direttore principale dell’Accademia Barocca di Santa Cecilia di Roma e ospite regolare del Maggio Musicale Fiorentino, del Teatro La Fenice, della Moscow State Chamber Orchestra e di molti altri teatri.
Nel 1984 ha fondato l’Orchestra Barocca Modo Antiquo. Ha registrato più di quaranta dischi. Due volte nominato ai Grammy Awards (1997, 2000), ha registrato le prime esecuzioni mondiali di numerose opere inedite di Vivaldi. È membro dell’Istituto Vivaldi della Fondazione G. Cini di Venezia e responsabile del Catalogo Vivaldi (RV).
Numerose le sue pubblicazioni musicali e musicologiche; il suo romanzo storico L’affare Vivaldi (Sellerio) ha vinto il Premio Comisso per la narrativa ed è diventato un best-seller tradotto in molte lingue.
Il 28 novembre 2009 la Regione Toscana gli ha conferito il suo massimo riconoscimento, il Gonfalone d’Argento, per il suo eccezionale eclettismo artistico. Nel 2023 ha fondato a Firenze l’Istituto Giovanni Battista Lulli che si propone di divulgare, studiare e valorizzare la musica di Lulli in Italia.