© Mauro Genovesi

Cultura /LETTERATURA E MUSICA

L’incontro con Mastroianni nel libro dei Les Naifs “Io, mio marito e mia nonna”

La coppia musicale si racconta in un volume scritto a quattro mani. Le collaborazioni con Laura Landi, Silvia Cecchetti e Susanna Rigacci e poi una vita densa di esperienze, passioni ed arte. Un libro che rappresenta anche un messaggio di “esortazione al fare” perché come scrivono Gabriele Lombardi e Massimiliano Magliano “la vita va migliorata senza dire di non esserne capaci, tutti possiamo farcela”

Una vita di passioni e incontri, 50 anni di strade che si incrociano con i luoghi di un’Italia meravigliosa dalla Toscana all’Abruzzo, partendo dagli anni Settanta ad oggi. Una vita di connessioni, con la musica, il teatro, la letteratura, la pittura e con le persone: i compagni di banco, la famiglia, i vicini, gli amori, gli amici e i nemici. E poi gli artisti e i personaggi del mondo dello spettacolo da Jerry Calà fino a Bice Valori, Paolo Panelli e Marcello Mastroianni.

E’ la strada comune  di Gabriele Lombardi e Massimiliano Magliano, coppia nella vita, nel lavoro e nell’arte (nel duo musicale dei Les Naifs), è raccontata nel loro primo libro a quattro mani, “Io, mio marito e mia nonna”, un viaggio intimo e personale, che dimostra come nel corso del cammino di ogni esistenza il coraggio, l’entusiasmo ma soprattutto l’ottimismo siano la prima leva per superare anche i momenti difficili.

Un libro di memoria, quella di due uomini le cui strade si sono incrociate nel 2006, per poi diventarne una sola. Si parte dalla nascita di Gabriele, nel 1969 e dagli anni passati a Rosignano Solvay che l’autore racconta con una descrizione certosina, tanto che nel corso delle pagine si formano – come in quadro visivo – le linee della città, i profili della gente, le auto dell’epoca. Una valigia di ricordi che arricchisce di “piccole storie” la trama principale.

Io, mio marito e mia nonna, copertina del libro dei Les Naif

L’incontro con Mastroianni

Gabriele è piccolo quando incontra Marcello Mastroianni negli anni d’oro di Castiglioncello. L’attore era cliente affezionato della rosticceria dei suoi genitori. “Faceva lunghe telefonate di lavoro nelle cabine – racconta Gabriele – e mi regalava sempre dei soldi”.

Ed è così che scopriamo un Mastroianni innamorato delle lasagne della rosticceria e del piccolo Gabriele. “Lele vieni qua, aspettami fuori. Chiusa la telefonata mi diceva di premere il bottone rosso. Scendevano tutti i gettoni e lui mi diceva prendili, sono tuoi”.

A Lombardi brillano ancora gli occhi mentre racconta questo aneddoto dell’infanzia e altri  che – nel corso degli anni – lo vedranno in contatto con attori, attrici, pittori, musicisti, un ambiente culturale ricco di stimoli che ha fatto capire all’autore che sì, l’arte avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella propria vita.

I Les Naifs

Naif è colore, leggerezza, spensieratezza 

Mille esperienze, gli spettacoli da Drag Queen in Versilia, altrettanti lavori fino al diploma da maestro profumiere in Francia e poi la scelta di dar vita al duo musicale dei Les Naifs, insieme al marito Massimiliano. Dopo la costituzione del gruppo musicale, le esibizioni in giro per l’Italia e l’Europa, da Jesolo fino a Cannes e Lugano.

“Naif è colore, leggerezza e spensieratezza, ma senza essere banali, dicono all’unisono i due. Siamo ingenui, non abbiamo doppie maschere, filtri, secondi fini. Siamo onesti.”

Il duo dei Les Naifs, come raccontano gli stessi autori nel libro, è fatto anche di collaborazioni con altri artisti, maestri di canto e interpreti noti della scena musicale. Così sono nate le cover e alcuni pezzi sono stati registrati con un nuovo arrangiamento, curato dal Maestro Lorenzo Cioli. Tra i brani incisi e riportati, dopo tanti anni, nuovamente sulla scena musicale, come nel caso di “Firenze piccoli particolari” (brano firmato da Chiocchio/Minghi), che i Les Naifs hanno reinterpretato con la stessa Laura Landi o ancora “Il mondo come va”, insieme a Silvia Cecchetti che portò questo pezzo al suo esordio a Sanremo nel 1994.

Oltre a queste le collaborazioni con Giovanna Nocetti, Armando Tartaglini cover band di Zucchero, la soprano Susanna Rigacci (interprete, in vari concerti e incisioni, della musica di Ennio Morricone) e Michela Guglielmi.

I Les Naif – © Christian De Tomassi

La mia nonna? La prima a capire il mio orientamento sessuale

C’è  dunque molto delle esperienze personali e artistiche nel nel libro “Io, mio marito e mia nonna”. La nonna in questione è quella di Gabriele Lombardi, faro di vita. “E’ stata la prima a capire il mio orientamento sessuale e me lo dimostrò regalandomi il camper di Barbie”.

Gabriele e Massimiliano affrontano infatti – nel loro racconto – anche il tema della sessualità.

  Non dobbiamo diverci in categorie, dobbiamo rivalutare il concetto dei diritti della persona

“In questo libro vogliamo dare un messaggio chiaro: il nostro orientamento è parte della nostra vita ma non rappresenta tutta la nostra esistenza”. E aggiungono: “Non dobbiamo dividerci in categorie, dobbiamo rivalutare il concetto più ampio e inclusivo dei diritti della persona”.

Les Naifs photo Mario Genovesi

Infine, dalle oltre 200 pagine del libro, anche “un’esortazione al fare”, a nutrirsi di passioni e di incontri, di esperienze, anche di quelle fallimentari. “La vita va migliorata senza dire di non esserne capaci, tutti possiamo farcela”.

Ed è qui che entra in gioco la volontà, quell’adrenalina che spinge in avanti Gabriele Lombardi e Massimiliano Magliano verso nuovi traguardi. La volontà di imparare, incuriosirsi, conoscere.

Massimiliano mi chiede di alzare lo sguardo verso il suo nuovo quadro ad acrilico. “Sarà la copertina del giallo che sta scrivendo Gabriele”.

Il computer è acceso, le pagine sono illuminate sulle schermo, le parole prendono forma dietro le dita veloci di Gabriele Lombardi che corrono sulla tastiera. Un altro lavoro nasce perché ogni forma d’arte è la vera medicina della nostra vita, perché l’arte da sempre migliora la vita delle persone e costruisce menti migliori.

“Ci vedi , siamo felici, allegri, sorridenti. Significa che l’arte ha fatto il suo lavoro”.

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