Ottantaquattro assegni di ricerca per rafforzare i processi di transizione ecologica in Toscana. Dalla neutralità carbonica all’economia circolare, dallo sviluppo di sistemi agricolo-forestali intelligenti alle produzioni ambientalmente sostenibili. È l’esito del bando regionale pubblicato nell’aprile scorso e diretto a finanziare assegni di ricerca per progetti di durata biennale, realizzati in collaborazione fra Università e Enti di ricerca (con la compartecipazione obbligatoria di altri soggetti pubblici o privati per almeno il 20% del costo degli assegni).
Il bando – promosso nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani – nasce con l’obiettivo di sostenere attività di ricerca, percorsi di alta formazione per qualificare i giovani assegnisti che prenderanno parte ai progetti aumentandone l’occupabilità in settori strategici per lo sviluppo regionale. “La transizione green è una grande sfida che per essere vinta ha bisogno non solo di nuove tecnologie o di applicare a nuovi contesti tecnologie già note, ma anche di ampliare il bacino di competenze disponibili formando figure professionali, capaci di dialogare e partecipare alle attività di ricerca”, spiega il presidente della Regione Eugenio Giani.
La partecipazione all’avviso è stata alta e la Regione, lo scorso ottobre, ha integrato con 400mila euro lo stanziamento inizialmente fissato a 3 milioni e mezzo di euro di risorse FSE 2021-2027. “Ci tenevamo molto a questo bando che tiene legati a doppio filo il sostegno alla ricerca, che per noi è una priorità, e il tema attualissimo ed importantissimo della sostenibilità ambientale, attaverso la valorizzazione del capitale umano, riconoscendo il contributo di Università e Enti di ricerca come indispensabile per vincere questa sfida”, osserva l’assessora a Università e ricerca Alessandra Nardini. “Di fronte all’alta partecipazione – prosegue – abbiamo fatto di tutto per integrare le risorse originariamente stanziate. La mole e la qualità delle proposte presentate rivelano come il campo della ricerca nel settore della transizione verde sia particolarmente sviluppato e quanto sia diffusa la sensibilità verso il contrasto dei cambiamenti climatici”.
Chi ne beneficia e i progetti
Dei complessivi 3 milioni e 900 mila euro beneficeranno le Università di Firenze, Pisa e Siena, l’Università per Stranieri di Siena, la Scuola Superiore Sant’Anna, l’IMT Lucca, il CNR e il Crea.
I progetti spaziano sugli ambiti applicativi individuati dalla Strategia di Specializzazione Intelligente adottata dalla Regione Toscana e nello specifico sui seguenti: ambiente, territorio, energia, smart agrifood, impresa intelligente e sostenibile.
Sono inoltre finanziati, indipendentemente dall’ambito di applicazione, i progetti relativi alle tecnologie per il risparmio energetico, per l’economia circolare e la bioeconomia, per la decarbonizzazione, per la valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili, per la resilienza ambientale e i sistemi di propulsione green.
Verranno finanziati anche otto progetti che non hanno al centro una declinazione di matrice tecnologica, ma lo sviluppo di attività di educazione o comunicazione ambientale e di animazione territoriale sui temi del risparmio energetico e dell’economia circolare.