Crisantemi, crisantemina, anthurium e rose, orchidee ma anche ciclamini: sono i fiori più regalati, per omaggiare i propri defunti e sono cinque milioni di crisantemi Made in Tuscany per la ricorrenza dei morti, coltivati tra Viareggio e Pescia. A dirlo sono Coldiretti Toscana e l’Associazione nazionale fioristi e floricoltori italiani (Affi) in occasione della ricorrenza del 2 novembre.
Prezzi stabili rispetto allo scorso anno
Da preferire sono le coltivazioni locali coltivate in Toscana ed in Italia per sostenere il settore del florovivaismo che sta facendo i conti con il costante aumento delle importazioni di fiori dall’estero e con la ridotta capacità di produzione delle imprese strozzate dall’aumento dei costi di produzione (+10%) e dagli attacchi degli insetti alieni come il tripide e la cimice asiatica favoriti dal caldo fuori stagione che hanno richiesto sforzi straordinari per contenerli.
Nonostante queste difficoltà per il settore i prezzi all’origine saranno in linea allo scorso anno.
Cento aziende specializzate e 3 milioni di euro di affari
La ricorrenza del 2 novembre è un momento molto importante per le aziende florovivaistiche che vale fino ad un quinto del loro fatturato, spiegano Coldiretti Toscana e Affi.
La coltivazione dei fiori di Ognissanti ha in Toscana, tra Viareggio e Pescia, il suo principale polo produttivo dove vengono coltivati da un centinaio di aziende specializzate cinque milioni di esemplari tra crisantemi e crisantemine che vengono commercializzate proprio in questo periodo e che valgono oltre 3 milioni di euro.
La difficoltà a reperire manodopera, l’incidenza dei fattori produttivi che riducono le marginalità dei florovivaisti e la concorrenza sleale selvaggia hanno portato nel corso degli anni ad una progressiva riduzione della produzione toscana nonostante la domanda superi l’offerta.