Dal dagherrotipo di Firenze sotto la neve, datato 1841, all’autocromia, primo procedimento fotografico a colori d’inizio Novecento. Sono questi alcuni dei protagonisti di MirabiliAlinari, il nuovo progetto della Fondazione Alinari, realizzato in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, che intende svelare i tesori – in parte sconosciuti – conservati negli archivi fotografici. Grazie a 10 pillole video si potranno scoprire gli oggetti rari e preziosi della collezione, presentati con passione da specialisti ed esperti di settore.
In questo viaggio multimediale non si parla solo di tecniche: ogni oggetto porta con sé un racconto particolare che non manca di gettare luce su aspetti più ampi della storia sociale (come per il Tabellone Crisanti) e politica dell’Ottocento (con l’album Congrés de Paris) o sulla poetica di un artista, come nel caso della macchina fotografica di Wilhelm von Gloeden.
Come i pellegrini del Medioevo ricorrevano ai Mirabilia urbis, le prime guide ai monumenti di Roma, con MirabiliAlinari si vuole accompagnare curiosi e appassionati nella visita dello straordinario Archivio che si è venuto a costituire sotto il nome dei valorosi Fratelli Alinari.
MirabiliAlinari: i video
I primi sette video sono disponibili sul canale Youtube e sul sito web della Fondazione Alinari. Tra quelli già pubblicati, ci sono “Il dagherrotipo di Firenze sotto la neve“, presentato da Emanuela Sesti, storica dell’arte; “L’album Congrès de Paris“, presentato da Luigi Tomassini, storico della fotografia; “L’apparecchio fotografico di Von Gloeden“, presentato da Monica Maffioli, storica della fotografia; “Ritratto di bambina in dagherrotipia“, presentato da Barbara Cattaneo, funzionario restauratore dell’Opificio delle Pietre Dure; “Gli ambrotipi del tabellone Crisanti“, presentato da Francesca Bongioanni, conservatrice di Fondazione Alinari per la Fotografia; “Il megaletoscopio di Carlo Ponti“, presentato da Anna Giatti, conservatrice e restauratrice; “Negativi su carta“, presentato da Marta Magrinelli, archivista.
I fratelli Alinari
Il patrimonio Alinari è un archivio unico al mondo fondato nel 1852 da Leopoldo Alinari a cui si aggiunsero poi i due fratelli Romualdo e Giuseppe. Tutto è nato da un nucleo originario di lastre su vetro e si è sviluppato nel corso del tempo con l’aggiunta di numerosi archivi, fondi e collezioni, che insieme formano una testimonianza unica della cultura, del paesaggio, dell’arte, della moda italiana della seconda metà dell’Ottocento e della prima metà del Novecento.
Si tratta nel complesso di 125 fondi acquisti dagli Alinari, che comprendono: 448mila fotografie vintage, 473mila negativi su lastra di vetro, un milione e 600mila negativi su pellicola in bianco e nero e ancora 421mila diapositive a colori, 700mila album fotografici, 34mila libri e riviste di fotografia e 400 apparecchiature fotografiche e obbiettivi dalla metà dell’Ottocento a fine Novecento.