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Dalla musica all’arte Paolo Conte in mostra agli Uffizi con “Nostalgia di un golf, un dolcissimo golf di lana blu”

Esposti fino al 6 gennaio 69 disegni, in gran parte inediti, realizzati dagli anni Settanta nelle sale dell’arte grafica appena inaugurate. Al termine della mostra il Maestro donerà l’ ‘Autoritratto di un pirla’

Per la prima volta le opere del cantautore di fama mondiale Paolo Conte saranno ospitate nelle sale dell’arte grafica delle Gallerie degli Uffizi a Firenze da poco inaugurate al primo piano.

“Nostalgia di un golf, un dolcissimo golf di lana blu” è il titolo della mostra che il museo fiorentino organizza per celebrare la carriera nella grafica del musicista, con una selezione di 69 disegni, tra i quali molti inediti e mai esposti finora, realizzati dal Maestro dagli anni Settanta ad oggi.

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha detto: “Tanti artisti sono stati musicisti e compositori di talento (uno fra tutti: Leonardo) e nella collezione di autoritratti degli Uffizi vediamo che alcuni pittori si sono raffigurati con gli strumenti che suonavano, e che evidentemente costituivano un complemento così importante della loro personalità da doverli presentare accanto alla propria effigie. Così, anche la mostra di Paolo Conte vuole testimoniare la doppia anima artistica del grande musicista, e portare all’attenzione del pubblico questo aspetto forse meno noto, ma non meno fondamentale della sua creatività. Gli siamo infinitamente grati per il dono del suo Autoritratto di un pirla, infine, che nella bizzarria autoflagellante del titolo ci ricorda subito la suprema ironia, la forza irriverente dei titoli e dei testi delle sue canzoni”.

Paolo Conte, Trombonista- inchiostro nero e acquarellature policrome a gouche- 1999-2000

Sin dagli esordi del suo lunghissimo viaggio musicale, il celebre cantautore astigiano si è dedicato con identica passione anche all’arte,  illustrando spesso in prima persona le copertine dei suoi album.

Ho già avuto occasione di confessare che il vizio della pittura e del disegno sia nella mia vita più antico di quello per la musica e le canzoni. La composizione musicale manovra su di me in forma di eccitazione, mentre pittura e disegno mi danno calma e leggerezza

I soggetti, così come i testi delle sue canzoni, raccontano in maniera pungente e suggestiva frammenti di vita, e come istantanee colgono l’essenza di contesti narrativi più ampi.

Nella moltitudine di personaggi, oggetti, panorami urbani e visioni oniriche che colorano il dinamico universo delle sue opere, è possibile individuare una originale elaborazione di influenze moderniste ed espressioniste, rappresentate attraverso una grande varietà di tecniche (pennarelli, pastelli, acquarello).

Nelle scelte visuali, così come in quelle musicali, Conte trae ispirazione dall’esplosione artistica delle avanguardie del primo Novecento, che considera come il principale e necessario punto di riferimento per ogni tipo di espressione artistica.

Paolo Conte, Lettore di musica – acquarellature policrome a gouche- 1988

La sua percezione “jazz” dell’arte emerge con grande pienezza nell’opera multimediale Razmataz, da lui stesso definita una “storyboard sonorizzata”: formata da una raccolta di disegni, accompagnati da musica e dialoghi, racconta un incontro-scontro tra diverse culture in una fumosa, caotica e seducente Parigi anni anni Venti.

L’artista Paolo Conte ha dichiarato: “Ho già avuto occasione di confessare che il vizio della pittura e del disegno sia nella mia vita più antico di quello per la musica e le canzoni, confessando anche che la composizione musicale manovra su di me in forma di eccitazione, mentre pittura e disegno mi danno calma e leggerezza. Dopo le mostre tenute in occasione della pubblicazione del mio lavoro multimediale Razmataz nel cui corrispondente dvd erano state montate 1800 mie illustrazioni, la mia frequentazione delle belle arti si è fermata, anche per la legittima preoccupazione che quel tanto di notorietà acquisita come canzonettista potesse indurre a pensare che ne volessi approfittare per affrancarmi ad un’altra diversa ribalta. Così, allora, i miei lavori sono tornati nei miei cassetti, appunto come la nostalgia di un dolcissimo golf di lana blu. Ora, accettando l’onorevole invito di Eike Schmidt, un po’ dei miei lavori su carta si ripresenta al pubblico e agli appassionati nella prestigiosa Galleria degli Uffizi”.

Il 7 gennaio, al termine dell’esposizione, Paolo Conte donerà al museo l’Autoritratto di un pirla, del 1978, entrando così a far parte della più vasta e prestigiosa collezione di autoritratti d’artista al mondo.

Paolo Conte, Autoritratto di un pirla, 1978

 

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