Anne Paceo è una batterista e compositrice francese. Ha affrontato un percorso musicale che l’ha portata spesso ad attraversare confini, sia di genere, dal pop al jazz, dalla musica alettronica alla world music, sia geografici, da nord a sud, dalla Siberia alla Colombia.
La sua musica è un’alchimia che si basa sui suoi studi dei riti sciamanici in tutto il mondo, alla ricerca continua di nuovi stimoli e storie.
È un’artista cosmopolita, ha viaggiato in 45 Paesi, atraverso 5 continenti, ha vinto numerosi premi e si è presto affermata come una delle figure più interessanti della scena jazz francese.
Giovedì 5 ottobre al Teatro Cantiere Florida, grazie a Fabbrica Europa, Anne Paceo porterà il suo ultimo progetto “S.H.A.M.A.N.E.S”, un lungo viaggio nella musica rituale, da quella religiosa e fino alla cultura sciamanica da cui ha tratto ispirazione.
Ecco la nostra intervista a Anne Paceo
Ciao Anne, ho letto che “S.H.A.M.A.N.E.S.” è un viaggio attraverso pratiche ancestrali e rituali di varie parti del mondo. Immagino che abbia richiesto uno studio significativo, quali fonti hai utilizzato?
Per scrivere questo album, ho voluto prima immergermi nel mondo dello sciamanesimo. Ho letto libri e guardato documentari, ma ho anche ascoltato molta musica. Ho avuto la fortuna di parlare con degli etnomusicologi che mi hanno inviato molto materiale. Così ho ascoltato la musica delle cerimonie sciamaniche di Haiti, della Siberia, dell’Indonesia, della Colombia. Poi ho lasciato riposare il tutto per molto tempo e successivamente è nata la musica. L’idea non era quella di cercare di riprodurre queste musiche, ma piuttosto di “infonderle”.
tendiamo a pensare a noi stessi come onnipotenti e immortali, perdendo completamente il contatto con il mondo circostante. Perdiamo la nozione di contemplazione, siamo sempre di fretta, non vediamo più le stagioni, stiamo distruggendo il nostro pianeta e gli esseri viventi che lo abitano, stiamo perdendo noi stessi.
Credi che ogni rituale abbia una componente magica? Quali sono, secondo lei, i vantaggi dei rituali che si sono sviluppati in ogni cultura e in ogni tempo?
Credo che i rituali siano un modo per riconnettersi alla natura e alla nostra umanità. Nel nostro stile di vita moderno e urbano, tendiamo a pensare a noi stessi come onnipotenti e immortali, perdendo completamente il contatto con il mondo circostante. Perdiamo la nozione di contemplazione, siamo sempre di fretta, non vediamo più le stagioni, stiamo distruggendo il nostro pianeta e gli esseri viventi che lo abitano, stiamo perdendo noi stessi. I rituali ci aiutano a concentrarci e a sentirci parte di un insieme più grande. Ricordare che ci sono altre forme di vita che vivono accanto a noi e prenderci cura di loro.
Pensi che ci siano dei rituali contemporanei che sono emersi negli ultimi anni?
Penso che lo sciamanesimo stia tornando di moda in Occidente. Può sembrare un po’ esoterico e “fuori dal mondo” perché spesso le persone che lo praticano qui vivono in città e hanno uno stile di vita moderno, volano, comprano cibo plastificato, ecc… ma credo che l’umanità, e soprattutto l’Occidente, si stia rendendo conto che le cose devono cambiare. E penso che rivolgersi alle pratiche sciamaniche ancestrali possa aiutarci a ricentrare e a riconnetterci con il mondo che ci circonda, il che è già un buon inizio!
C’è un libro che è stato molto importante nella mia vita, “Donne che corrono con i lupi” di Clarissa Pinkola Estès, mi chiedevo se lo conosci..
Ho letto questo libro e mi è piaciuto molto. Ma quello che mi ha fatto davvero appassionare è stato “Mon initiation chez les chamanes” di Corine Sombrun. È andata in Mongolia per realizzare un reportage per la BBC e, durante una cerimonia sciamanica che doveva registrare, è entrata in trance, decidendo poi di imparare a controllare le sue trance con gli sciamani mongoli. Ha poi lavorato con dei neurologi per cercare di capirne di più e creare in qualche modo un collegamento tra Oriente e Occidente. Trovo il suo approccio estremamente interessante.
Cosa succederà a Firenze? Il tuo concerto-rituale ci cambierà? Spero di sì
A Firenze suoneremo brani dal mio album S.H.A.M.A.N.E.S e da Circles. Mi piace pensare che i miei concerti siano come un tuffo nell’oceano. Le persone mi dicono spesso che la mia musica ha fatto loro bene. Spero quindi che sia così!