Sono sedici le città e Unioni di Comuni in lizza per il titolo di Capitale della Cultura Italiana 2026. Al Ministero della Cultura sono pervenuti sedici dossier, la scadenza era fissata al 27 settembre e, tra questi, nei prossimi mesi un’apposita commissione ne selezionerà dieci che avranno la possibilità di presentare pubblicamente il loro progetto per ambire a rappresentare il patrimonio culturale italiano tra tre anni.
Dopo Siena, Capitale della Cultura italiana nel 2015 e Pistoia nel 2017, la Toscana punta al 2026 con ben tre progetti di cui due frutto del lavoro sinergico di due Unioni dei Comuni, si tratta dell’ Unione dei Comuni Valdichiana Senese e di quella della Valtiberina. Terza realtà in lizza per il titolo, Lucca.
Le sedici città candidate
Questo l’elenco delle sedici finaliste con i titoli dei rispettivi progetti candidati al titolo:
- Agnone (Isernia), “Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al centro”
- Alba (Cuneo), “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”
- Bernalda (Matera), “Ascolto. Mondo, Conoscenza e Mistero”
- Cosenza, “Dai Sogni ai Segni”
- Gaeta (Latina), “Blu, il Clima della Cultura”
- L’Aquila, “L’Aquila Città Multiverso”
- Latina, “Latina bonum facere”
- Lucca, “Lucca 2026. Abitare la cultura”
- Lucera (Foggia), “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”
- Maratea (Potenza), “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”
- Marcellinara (Catanzaro), “L’Incontro nel punto più stretto d’Italia”
- Rimini, “Vieni oltre. Il futuro qui e ora”
- Treviso, “I Sensi della Cultura”
- Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino (Perugia), “CulturaXBenessere”
- Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena), “Valdichiana 2026, seme d’Italia”
- Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana (Arezzo), “Il Cantico delle Culture”
Le prossime fasi selettive
Come spiegato sul sito del Ministero della Cultura ora si aprono altre fasi selettive: le domande, che contengono il progetto culturale della durata di un anno, il dettaglio del cronoprogramma e delle singole attività previste oltre che la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria, saranno valutati da una giuria di esperti che le esaminerà e selezionerà un massimo di dieci finaliste entro il 15 dicembre.
Tutte le città finaliste verranno convocate per le audizioni pubbliche, che dovranno svolgersi entro il 14 marzo 2024. Questa sarà l’occasione per ogni candidata di presentare nel dettaglio e in modo personale il proprio progetto agli esperti che dovranno valutarli.
La proclamazione
La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 29 marzo 2024. La vincitrice riceverà un contributo finanziario di un milione di euro per realizzare gli obiettivi previsti dal progetto di candidatura, trasformare le idee in un programma di azione e mettere in mostra, nel periodo di un anno, la propria ricchezza culturale e le potenzialità di sviluppo ad essa connesse.
Il titolo di Capitale italiana della Cultura
Siena, insieme a Lecce, Cagliari, Ravenna e Perugia-Assisi sono state le prime città ad essere insignite del titolo, titolo nato proprio l’anno prima da un’idea dell’allora ministro dei Beni Culturali e Turismo, Dario Franceschini, sullo slancio della nomina di Matera a Capitale Europea della Cultura.
Tanti erano stati i progetti, la voglia di promuovere e valorizzare il vasto patrimonio culturale italiano, disseminato in ogni angolo dello stivale, che sarebbe stato un peccato non dare ogni anno anche alle città italiane la possibilità di realizzare i loro progetti grazie al contributo del Governo. Di qui la scelta di istituire un premio omonimo a quello europeo su scale nazionale.
Dal 2015, oltre a quelle già citate, sono state Capitali italiane della Cultura Mantova (2016), Palermo (2018), Parma (2020 e 2021) e Procida (2022). Brescia e Bergamo sono le titolari nell’anno in corso e poi passeranno la fascia a Pesaro, Capitale italiana della Cultura 2024, mentre nel 2025 toccherà ad Agrigento. Nella primavera prossima sapremo a chi spetterà nel 2026.