In via Palazzuolo a Firenze è arrivato un esercito di street artist di fama internazionale per decorare con la loro fantasia e creatività dieci saracinesche degli esercizi commerciali e trasformarle così in dieci opere d’arte permanenti.
Gli artisti che partecipano al progetto che si inserisce nell’ambito della rassegna “Palazzuolo Strada Aperta” e che hanno reinventato con il loro stile l’intera via sono: Clet, Exit Enter, Droste, James Vega, Kraita317, Luchadora, Miles, Monograff, Mr. G, Nian, Urto.
Mentre i bandoni sono: il Restauro mobili (68r), la Gioielleria (96r), Baldini Bronzista (101r), la Pelletteria artistica artigianale Il Bussetto (136r), il biciclettaio Bici Lollo (61r), lo Studio d’arte Aiosa (72r), il Decorestauro (115r), la Lavanderia Linea Bianca (176r), il Tabaccaio (46r), l’Angolo di Hasan (184r).
Le dieci opere disseminate lungo via Palazzuolo sono un’importante operazione di rigenerazione urbana che riporta l’arte a una dimensione civica diffusa, inserendola in un tessuto urbano estremamente complesso.
Il rione di San Paolino, a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella, è stato spesso oggetto di dibattiti sulla sicurezza e la vivibilità. Attraverso l’arte urbana si vuole quindi restituire centralità culturale a via Palazzuolo, una parte di Firenze ancora considerata marginale nonostante la posizione geografica.
Un restyling fatto per il quartiere e per i residenti, ma anche per chi in questa via ci lavora e vive, una preziosa complessità fatta di mestieri, etnie, culture, storie e realtà associative.
“Un nuovo tassello in un più ampio piano di riqualificazione urbana della zona di via Palazzuolo – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini -, che attraverso l’arte diffusa trova oggi una nuova vocazione mantenendo al tempo stesso forti legami con l’identità di questo importante pezzo di città. Una visione che, come amministrazione, stiamo portando avanti a diversi livelli, sia sul piano urbanistico che su quello culturale per restituire centralità, vitalità e vivibilità a via Palazzuolo, attraverso una serie di interventi come le nuove residenze artistiche che saranno completate a breve e la nuova vita del complesso immobiliare di San Paolino con la sua piazza rinnovata. Siamo qui oggi per ribadire con forza questo impegno e confermare lo strumento dell’arte urbana come elemento di riqualificazione e valorizzazione dei luoghi della città, come nel caso del progetto dei bandoni artistici che ha visto il contributo dell’Estate fiorentina”.
Luchadora, Cattura di una stella lenta
Palazzuolo Strada Aperta non vuole essere un’iniziativa temporanea e limitata nel tempo ma una progettualità di lungo termine, per proseguire e consolidare la sinergia attivata con gli esercizi commerciali del quartiere di San Paolino che continuano a svolgere un importante servizio ai cittadini del centro storico.
I rappresentanti dell’Associazione A Testa Alta e di Street Levels Gallery promotori dell’iniziativa vogliono proporre un nuovo modello di coabitazione che, attraverso la cultura, possa attivare concrete relazioni di prossimità.
“Il progetto nasce dalla volontà di connotare diversamente via Palazzuolo, strada che ospita la galleria dalla sua apertura nel 2017, riscattando la sua importanza attraverso il medium dell’arte urbana. L’obiettivo è contrastare la narrativa odierna con attività che portino quest’area della città a diventare uno spazio di espressione e di dialogo, un luogo immersivo nel quale ricercare chiavi di letture diverse per leggere la contemporaneità” hanno dichiarato gli organizzatori.
James Vega, Rosa Primaveral
La mostra “Prossemica” alla Street Levels Gallery
Fino al 30 settembre l’arte urbana è protagonista anche di una mostra collettiva che coinvolge undici street artist di fama internazionale chiamati ad analizzare il rapporto tra arte e spazio pubblico e espone 24 opere inedite.
La Street Levels Gallery ospita “Prossemica” esposizione che propone 24 opere inedite di Clet, Exit Enter, Droste, James Vega, Kraita317, Luchadora, Miles, Monograff, Mr. G, Nian, Urto realizzate appositamente da ogni artista.
La riflessione sulle distanze come forme di comunicazione sarà il fil rouge che ogni artista declinerà secondo l’estetica e lo stile che lo definiscono, dal figurativo all’astratto fino al concettuale. I supporti utilizzati per realizzare le opere sono eterogenei, dalla tela al cartello stradale.