Torna domenica 17 settembre anche in Toscana la Giornata Nazionale dei Piccoli Musei, la manifestazione giunta alla sua sesta edizione e promossa dall’ominima associazione, che ha come obiettivo far conoscere a residenti e viaggiatori questi tesori dell’arte e della cultura. I piccoli musei infatti sono la porta del territorio, ricchi di testimonianze sulle comunità e sulle identità locali, da cui lasciarsi ispirari.
Il 17 settembre le sedi museali che aderiscono all’iniziativa offriranno a tutti i visitatori un dono, che va dall’ingresso gratuito alle visite guidate fino a un vero e proprio regalo, che può essere il frutto di un laboratorio fatto insieme. Vi proponiamo cinque piccoli musei toscani da scoprire per l’occasione.
1. L’Open Air Museum Italo Bolano
L’Open Air Museum Italo Bolani trova all’Isola d’Elba, a Portoferraio: ideato negli anni Sessanta dall’artista elbano Bolano è un parco dove l’arte e la natura convivono. Qui infatti si può passeggiare nei 10mila metri quadrati del parco tra eucalipti, oleandri e mirto e scoprire ile 30 grandi ceramiche monumentali di Bolano, in un vero e proprio percorso artistico all’aria aperta. Per la Giornata Nazionale dei Piccoli Musei dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 si teranno visite guidate al museo e ogni partecipante riceverà in omaggio una ceramica raku.
2. Il Chini Museo
Il Chini Museo è un percorso affascinante nella storia artistica di Galileo Chini e della sua famiglia, protagonisti del liberty italiano, e si trova si trova a Borgo San Lorenzo all’interno della storica Villa Pecori Giraldi, decorata a inizio Novecento proprio dagli artisti della famiglia Chini. Nella collezione permanente si possono ammirare i capolavori in ceramica e in vetro, ci sono poi alcune sale riservate alle opere di Galileo Chini, uno spazio incentrato sull’arte contemporanea e uno per i bambini.
3. Il Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico
Molto originale è il Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico che si trova a Piazza al Serchio, nel cuore della Garfagnana, dove sono raccolte le storie della tradizione orale del territorio. Fiabe, leggende, antiche credenze e pratiche contadine che rischiano di scomparire, come il Buffardello, il folletto la cui credenza era diffusa in tutta la Lucchesia, o ancora gli Streghi, misteriosi personaggi della tradizione popolare che si può incontrare mentre si muovono in processione nella notte. Il museo conserva tutte queste storie nel proprio archivio e le valorizza attraverso gli strumenti multimediali.
4. Il Museo Guadagnucci
Il Museo Gigi Guadagnucci, aperto dal 2015 a Massa, è dedicato all’importante scultore massese che è stato uno dei maestri del marmo del XX secolo. Ospitato all’interno della seicentesca Villa La Rinchiostra ospita 46 opere dell’artista, eseguite tra il 1957 e il 2005, che testimoniano tutto il suo percorso artistico e vennero donate al Comune di Massa proprio con l’obiettivo di aprire un museo che le potesse esporre al pubblico.
Si possono così ammirare le opere in marmo che dialogano con la natura, come Rosa II, ma anche litofanie scolpite con soggetti erotici e opere più astratte.
5. Il Museo della pietra serena
È un omaggio all’antica tradizione scalpellina e ai suoi maestri il Museo della pietra serena di Firenzuola, nato per celebrare questo materiale che ha avuto una grande importanza nella storia del territorio e della sua comunità. Ospitato nei locali seminterrati della Rocca di Firenzuola, il museo illustra attraverso imamgini e manufatti tutto il ciclo di vita della pietra serena, dall’estrazione nelle cave alla lavorazioine da parte degli scalpellibi, secondo gli antichi metodo tradizionali. Sono esposti anche oggetti della vita quotidiana delle case contadine di una volta.
