“Cartabyte” è questo il nome del progetto che prevede la digitalizzazione degli strumenti urbanistici e di governo del territorio prodotti dagli enti locali fino alla vigenza della legge regionale 1/2005 compresa.
La Regione per il biennio 2024-2025 ha destinato a questo scopo 3 milioni di euro a favore degli Enti locali, con l’obiettivo di promuovere processi di digitalizzazione dei documenti e degli archivi che compongono il patrimonio informativo inerente il governo del territorio e coinvolgerà gli archivi della regione toscana oltre quelli degli enti locali.
“Siamo di fronte – spiegano il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessore regionale alla semplificazione, e-government e sistemi informatici Stefano Ciuoffo – ad un deciso passo avanti verso la semplificazione ed il superamento degli archivi esclusivamente cartacei. L’innovazione che andremo ad introdurre accorcerà la distanza che purtroppo ancora oggi è presente tra i cittadini e le imprese con la Pubblica Amministrazione. La Giunta Regionale della Toscana ha deciso di investire su un tema che riteniamo sia molto sentito dalle comunità locali e dagli operatori del settore, e su cui il Governo nazionale con il Pnrr non è riuscito a dare alcuna risposta. Nel dibattito pubblico la semplificazione viene associata al concetto di cancellazione delle norme. Noi riteniamo che, grazie alle nuove tecnologie e al digitale, si possa raggiungere concretamente, e non a parole, una maggiore semplificazione e fluidità nel rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione”.
Cartabyte: dalla carta al digitale
Cartabyte permetterà di creare una connessione virtuale tra pratiche datate nel tempo, garantendo una memoria storica digitale della documentazione intercorsa tra i Comuni e gli uffici regionali, fino alla conclusione dell’iter amministrativo.
I materiali cartacei digitalizzati non saranno oggetto di scarto archivistico, ma la loro conservazione nel tempo potrà essere garantita collocandoli in spazi di minore accessibilità.
Il progetto potrebbe costituire una base per la progettazione di piattaforme collaborative per la condivisione di dati, informazioni e documenti da parte di tutti i soggetti coinvolti nei processi di pianificazione urbanistica.
Ogni progetto ammesso in graduatoria potrà beneficiare di un contributo massimo di 40.000 euro per ciascuno dei comuni coinvolti, sia singolarmente che in forma aggregata tra loro. L’importo eccedente il limite finanziato dalla Regione dovrà essere coperto con un cofinanziamento del Comune. Sarà la regione a valutare e stilare una graduatoria dei progetti presentati.
Relativamente alla realizzazione dei progetti verrà indetta dal soggetto aggregatore della giunta regionale una procedura di gara aperta, finalizzata all’individuazione di un operatore economico con cui verrà sottoscritto un accordo quadro ed a cui potranno aderire, sottoscrivendo specifici contratti attuativi, sia la Giunta regionale, che i comuni toscani stessi.
Ad oggi sono 146 su 170 i comuni che hanno risposto al questionario che è stato loro proposto per conoscere la situazione dei loro archivi urbanistici.