Va sotto il titolo “Maggio e Improvvisazione. Dall’Ottava al Rap” l’edizione 2023 del Maggio di Buti, la rassegna che dal 15 al 17 settembre vedrà in paese compagnie provenienti da tutto il centro Italia per dare spazio a momenti di discussione e confronto.
La manifestazione si inserisce nell’ambito dell’Intesa toscana dei Canti del Maggio siglata a Buti a marzo 2023 che punta a valorizzare le tradizioni del Maggio, dell’Ottava rima, del Bruscello, della Poesia estemporanea e del Teatro popolare.
La manifestazione è stata presentata a Palazzo Sacrati Strozzi. Il presidente della Regione Eugenio Giani ha sottolineato come negli ultimi 50 anni sono stati numerosi i tentativi di valorizzare la forma espressiva del Maggio. A Buti, già dall’inizio degli anni Settanta, grazie al talento di alcuni intellettuali e professionisti si è riusciti in questa missione.
Giani: una tradizione molto apprezzata
“Nel panorama culturale toscano e appenninico il Maggio ha rappresentato per secoli un importante momento formativo per la comunità e il popolo – ha detto il presidente Eugenio Giani – Arriva da una antica tradizione di origine pagana, probabilmente etrusca e trova compimento tra il ‘500 e ‘600 con i grandi dell’Ottava come Ariosto e Tasso, pur rimanendo fino a tutto l’800 a disposizione del ceto popolare, che trasmette oralmente antiche composizioni”.
Nell’area tosco-emiliana, resistono tutt’oggi associazioni e gruppi che portano avanti la tradizione nelle sue varie declinazioni. “Grazie a Buti, possiamo oggi apprezzare il Maggio in ogni sua forma e soprattutto inserirlo nella contemporaneità, dialogandoci e così facendo, mantenerlo in vita e arricchirlo” ha aggiunto Giani.
Buti: presto una scuola di Maggio
“Per la nostra comunità una tradizione importante – ha detto la sindaca Arianna Buti – che va avanti da oltre duecento anni e che si rinnova di anno in anno grazie al lavoro della Compagnia del Maggio Pietro Frediani. Quest’anno la rassegna che presentiamo guarda al futuro e cerca di interagire con i nuovi modi di fare musica, con il rap appunto”.
La sindaca ha ricordato come l’obiettivo è pure “far conoscere e far cantare il Maggio anche alle giovani generazioni e infatti prossimamente inizierà una scuola di Maggio. Vogliamo che i giovani si appassionino al recitar cantando che è nel dna di noi butesi. Oltre all’ambito prettamente teatrale del Maggio, stiamo lavorando perché ci possa essere un’ulteriore conoscenza di tutta la tradizione del Maggio e dei suoi poeti, attraverso un museo delle nostre tradizioni più belle, il Maggio contaminato anche con la tradizione dell’olio perché il Maggio si cantava tra gli oliveti durante la raccolta delle olive“.
Due temi dunque, cultura e enogastronomia, che per Arianna Buti devono andare “di pari passo, un progetto che sarà poi rafforzato dopo l’inaugurazione del castello di Buti, che è in corso di ristrutturazione grazie anche al contributo di Regione Toscana”.
Parenti: dal Maggio e l’ottava rima al rap
“Uno degli aspetti più importanti di questa rassegna è che questa non è una tradizione conclusa – ha detto l’assessore Matteo Parenti – ma va avanti e si rinnova sempre: ha un legame stretto con il passato dal 1700 ad oggi, ma è un work in progress. Non fa dunque conoscere alle giovani generazioni solo qualcosa che è stato, ma fa vivere oggi qualcosa che evolve”.
Da sottolineare come il lavoro portato avanti da Buti sia stato esteso a tutto il territorio regionale ed extraregionale, cioè all’area del centro Italia interessata alle varie forme di Maggio, di ottava rima e di poesia estemporanea.
Una rete tra le realtà del Centro Italia
“Creare una rete non solo dà una prospettiva futura a tutte queste forme d’arte, ma crea anche un lavoro congiunto e una contaminazione che offre stimoli per proseguire. Aver creato la rete è stato un passo fondamentale. Noi come Comune ci facciamo promotori per sensibilizzare tutte le altre amministrazioni comunali interessate e dare un sostegno concreto così da creare un percorso operativo e condiviso, una base solida su cui può poggiare tutto il lavoro presente e futuro” ha concluso Parenti.
Teresa Paoli, presidente della Compagnia del Maggio Pietro Frediani, ha ricordato le iniziative portate avanti negli ultimi due anni. “La Compagnia del Maggio Pietro Frediani si è attivata per recuperare le relazioni con i vari gruppi del Maggio in Toscana, Lazio ed Emilia-Romagna e dare vita a settembre 2021 alla Rassegna del Maggio, Ottava rima e Poesia estemporanea dalla quale poi è sorta l’idea di creare un collettivo del Maggio” ha sottolineato Paoli.
“Tengo a precisare che tutta la Rassegna è stata realizzata in collaborazione con Associazione Teatro Buti e Associazione Arci Garibaldi di Buti senza le quali la Compagnia del Maggio non avrebbe potuto organizzare un evento di questa portata e ciò è l’esempio di come la collaborazione e la condivisione dei medesimi obbiettivi porti, in questo caso, a organizzare eventi che abbiano un riscontro culturale ed anche turistico nel proprio territorio e nel proprio paese” ha ribadito Paoli.
Il programma di Maggio e Improvvisazione
Ad aprire la rassegna venerdì 15 settembre alle ore 15 un convegno al teatro Francesco di Bartolo con i rappresentanti del Maggio di Buti e di altre realtà toscane. Alle 21 seguirà un talk nello spazio PrimoMaggio con Rancore e Murubutu e l’intervento dei poeti estemporanei Emilio Meliani e Pietro De Acutis coordinati da Cristina Ghirardini.
Sabato 16 settembre dalle 14.30 è in programma una serie di laboratori al frantoio Rossoni: Le arie del Maggio di Buti; Il Maggio alla maniera di Benito Mastacchini; Il canto popolare e il Maggio della Montagnola: la lezione di Caterina Bueno; Il Bruscello e le sue differenze territoriali; L’ottava rima, improvvisar cantando.
Alle 21,15 lo spettacolo “Rigoletto”, maggio di Enzo Pardini messo in scena dalla Compagnia del Maggio Pietro Frediani, con la regia di Giovanni Guerrieri e Dario Marconcini. Domenica 17 alle 10 nello spazio PrimoMaggio spettacoli di Canto del Maggio con i gruppi e le compagnie: Il Maggio di Gorfigliano (Gorfigliano), Il Bruscello dei rintronati di Quartaia (Colle Val d’Elsa) e il Maggio della Montagnola (Sovicille).
Alle 15 si continua con gli spettacoli con le compagnie: I Cantori dei tempi passati (Follonica); Il Bruscello di Casteldelbosco (Montopoli); Il Coro Sediciagosto (Roccadeterighi); i maggerini di Suvereto di Benito Mastacchini (Suvereto); si conclude con i contrasti di poeti estemporanei della Toscana.