Il 31 agosto di 80 anni fa Pisa venne bombardata, per più di 50 volte. La seconda guerra mondiale continuava a mietere vittime e dal fronte, da Merano, Renato Benedetti – artigliere del 33esimo Reggimento – scrisse una cartolina per sapere se sua moglie Giuseppina stava bene. Era stata spedita il 5 settembre 1943, ma non arrivò mai. La missiva è stata trovata poche settimane fa su una bancarella a Prato, da una signora rimasta anonima, e consegnata al Comune di Pisa che, attraverso l’Ufficio anagrafe, ha rintracciato il figlio della coppia, Franco. Ora, in occasione della certimonia di commemorazione dei bombardamenti, la cartolina è tornata nelle mani della famiglia Benedetti.
A consegnarla è stato lo stesso sindaco Michele Conti che, nel corso del suo intervento, ricostruisce la vicenda. “Porta la data del 5 settembre 1943, pochi giorni dopo il bombardamento a Pisa del 31 agosto. A spedirla da Merano, dove probabilmente prestava servizio, è l’artigliere Renato Benedetti (del 33/o Reggimento Artiglieria) a sua moglie Giuseppina, preoccupato dalle notizie giunte da Pisa sul bombardamento e ancora senza risposte dalla moglie”.
Cosa accadde il 31 agosto a Pisa: 400 tonnellate di bombe, migliaia di morti
Il 31 agosto di 80 anni fa “a Pisa era una bellissima giornata di fine estate – ricorda Conti – e in un attimo il cielo fu riempito da decine di aerei che sganciarono oltre 400 tonnellate di bombe su case, palazzi, strade, piazze, fabbriche e stabilimenti, sulla ferrovia”. Le stime ufficiali parlarono di 952 morti, ma con il tempo si arrivò anche a duemila, oltre alle migliaia di feriti.
“I testimoni di allora, per ragioni di età, cominciano a non esserci più – ha continuato il sindaco – Pertanto è ancora più importante assumere il dovere ognuno di noi, privati cittadini o rappresentanti delle istituzioni, di fare memoria di quei fatti e mantenere vivo il ricordo di quei giorni drammatici e abituare i nostri giovani a coltivarne il racconto per dire con più forza e determinazione no a tutte le guerre, consapevoli che lo sviluppo e il benessere si conquistano solo attraverso un impegno e una consapevolezza collettivi”.
La consegna della cartolina a Benedetti diventa quindi “un gesto riparatore, che più di tante parole spiega come la guerra possa condizionare e legarsi a doppio filo alle vicende delle persone”.
Prima della consegna, si è svolta la cerimonia di commemorazione per l’80° anniversario del primo bombardamento. Dopo la deposizione della corona di alloro sulla lapide in piazza Maria Santissima Ausiliatrice a Marina di Pisa, in memoria dei caduti sul lavoro vittime del bombardamento sulla fabbrica di idrovolanti, una corona di alloro è stata deposta anche al Sostegno del Canale dei Navicelli, sulla lapide in memoria delle vittime del bombardamento del quartiere di Porta a Mare, dove si sono tenuti gli interventi ufficiali.