La Commissione europea ha approvato l’iscrizione della Ciliegia di Lari nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette (Igp) dell’Unione Europea.
Si tratta della 146esima indicazione protetta e il 324esimo alimento italiano a ricevere questo riconoscimento e tutela.
La Ciliegia di Lari è un cultivazione autoctona originaria del pisano, prodotta nei comuni di Casciana Terme – Lari, Terricciola e Crespina-Lorenzana, in Toscana.
Anche se le sue caratteristiche cambiano a seconda della varietà coltivata, è un frutto consistente, di colore rosso intenso e dal sapore zuccherino.
I produttori della ciliegia di Lari sono circa 36, non soltanto nel comune di Lari ma anche a Cevoli, Usigliano, Lavoiano, Perignano, San Ruffino di Lari e Boschi di Lari.
La produzione annua totale è di circa 150 quintali destinati solo in parte alla vendita in zona, la maggior parte viene venduta nei mercati del resto della Toscana.
“La lunga storia della produzione della Ciliegia di Lari ha instaurato forti rapporti con i consumatori, che ne apprezzano la particolare qualità distintiva: la sua naturale dolcezza”, ha spiegato la Commissione europea in una nota.
La Toscana si conferma così la prima regione per numero di DOP e IGP per vino e cibo.
Si tratta di un risultato atteso da tempo e che riempie di soddisfazione il presidente Eugenio Giani: “E’ un successo per le produzioni agroalimentari della Toscana e un riconoscimento meritatissimo per questa speciale qualità di frutto, il più atteso della primavera tra le nostre coltivazioni toscane e abbastanza precoce nel panorama nazionale. Questo riconoscimento si deve all’impegno dell’Associazione dei produttori della ciliegia di Lari, che tra gli associati ha molte aziende guidate da giovani, e che è stato supportato dalla Regione negli anni. Si apre un futuro di qualità e di nuove prospettive occupazionali, grazie a una produzione che storicamente era concentrata nelle colline tra Lari e Casciana Terme, oggi unite in un solo Comune”.
Nell’iter per ottenere la certificazione dell’Indicazione Geografica Protetta, garantendo origine e qualità, i coltivatori della Toscana hanno fatto la differenza. “Il disciplinare di produzione prevede un’ampia varietà di ciliegie con una grande attenzione alla biodiversità – afferma la vicepresidente Stefania Saccardi, assessora all’agricoltura – i produttori hanno inserito, accanto a varietà di ciliegie di tipologia più commerciale, produzioni più antiche, particolarmente profumate e aromatiche, seppur più delicate. Con questo riconoscimento si dà atto all’impegno dei nostri territori per una coltivazione che altrove è residuale e che un tempo era ancor più estesa della zona di Lari e Casciana Terme”
La ciliegia di Lari è presente in 19 varietà
Gambolungo: matura nella seconda quindicina di maggio; è molto dolce e tenera.
Cuore: di medie dimensioni con punteggiatura biancastra, molto saporita, rischia l’estinzione.
Siso: la pianta ha rami lunghi. Il frutto è biancastro, molto saporito, e ovale con il picciolo corto.
Papalina: matura nella prima decade di giugno; è saporita, di colore rosso cupo ed ha il gambo corto.
Del paretaio: è ovale, di buon sapore e aroma; è in estinzione (ne è rimasta una sola pianta).
Morella del Meini: particolare varietà di morella piuttosto rara.
Di Nello: selezionata attorno al 1920 da un agricoltore che le diede il proprio nome, ha polpa colorita.
Di Guglielmo: è in via d’estinzione ed è presente con poche piante in località Tomaia; il nome deriva dal coltivatore che la selezionò.
Orlando: fruttifica su pochi alberi in località Colle; è in via di estinzione.
Elia: Se ne trovano solo pochi alberi alle porte di Lari.
Precoce di Cevoli: matura nella prima metà di maggio. Piccola, di gambo medio, con pasta biancastra, buccia rossa e punteggiature biancastre.
Morella: è una specie rara che matura nell’ultima decade di giugno; è molto succosa e di colore intenso.
Di giardino: tonda, saporita, ben colorita e con il picciolo corto; si trova nelle piane di Lari.
Marchianella di Lari: come la marchiana è piccola e molto saporita, se ne sono ritrovati isolati frutti su un’unica pianta in località Boschi di Lari.
Usigliano: è molto profumata e con un intenso sapore; ha forma ovale e buccia tendente al viola.
Morellona tardiva: di colore intenso e molto succosa, si trova su pochi alberi in località San Bastiano.
Marchiana: matura nella seconda decade di giugno; è piccola, saporita e tenera ed ha il gambo lungo.
Montemagno detta anche Angela: se ne possono ammirare pochissimi alberi soltanto in località Usigliano; rischia l’estinzione.
Crognola: è la specie più tardiva (matura nell’ultima decade di giugno) e si trova in località Casciana Alta; tonda, di colore rosso lucente, è molto succosa.