Firenze celebra le sue buchette del vino con due settimane di eventi speciali: una mostra, visite guidate, aperitivi musicali e ciclo-tour per far scoprire gli antichi finestrini del vino, una tradizione fiorentina che risale al Cinquecento e ancora oggi conta più di 180 finestrelle in tutta la città.
Mostra, aperitivi e visite guidate
Il Palagio di Parte Guelfa dal 2 al 16 settembre ospiterà l’esposizione “Le buchette del vino in mostra”, organizzata dall’Associazione culturale Buchette del Vino per ripercorre la storia e far rivivere l’esperienza degli antichi finestrini del vino che hanno caratterizzato la vita quotidiana a Firenze per più di quattro secoli. La mostra (aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18 a ingresso libero) propone numerose installazioni, ricostruzioni, riproduzioni, documenti e oggetti storici ed è arricchita da pannelli con la storia delle buchette e da una postazione di touch-screen dove sono elencati tutti i finestrini del vino oggi esistenti e quelli scomparsi.
“Questa mostra rappresenta un’occasione straordinaria per approfondire e riscoprire le buchette del vino, che hanno caratterizzato la vita dei fiorentini per secoli – sottolinea la vicesindaca e assessora al turismo e cultura di Firenze, Alessia Bettini – è importante far conoscere al meglio le nostre tradizioni sia a chi vive che a chi visita la nostra città per questo siamo entusiasti di sostenere questo progetto. L’esposizione ci fa entrare nel vivo dell’esperienza delle buchette attraverso le più disparate testimonianze, facendoci immergere in una Firenze fatta di socialità e convivialità ma anche di buon vino, grandi intuizioni, palazzi bellissimi e scorci imperdibili. Un ‘viaggio’ da non perdere”.
Inoltre, sempre dal 2 al 16 settembre, il museo diffuso delle oltre 180 buchette del vino presenti a Firenze verrà valorizzato con alcuni eventi speciali. Tutti i giorni dalla piazza di Parte Guelfa partiranno visite guidate alle buchette (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18) e si terranno alcuni aperitivi musicali con docenti e allievi della Scuola di Musica Chiave di basso davanti ai locali che ospitano una buchetta.
L’appuntamento è per domenica 3 settembre alla Gelateria Vivoli, mercoledì 6 settembre alla Cantina de’ Pucci e all’Osteria Belle Donne, sabato 9 settembre al ristorante Pietrabianca r alla Fiaschetteria Fantappiè, martedì 12 settembre da Divin Boccone e all’Osteria San Fiorenzo e infine venerdì 15 settembre da Babae.
Si terrà anche Bici&Buchette, un ciclo-tour di 9 km ad anello tutt’intorno al centro storico con bevuta da una buchetta del vino, in programma il 5, 8, 12 e 15 settembre (dalle 10 alle 12 con prenotazione obbligatoria).
Le buchette del vino: una storia fiorentina
Ma qual’è la storia di queste affascinanti finestrelle? Le buchette del vino, ribattezzate così negli anni Settanta dall’allora sindaco di Firenze, Piero Bargellini, sono una peculiarità fiorentina iniziata nel Cinquecento. quando le famiglie fiorentine furono autorizzate dal Granduca di Toscana Francesco I a vendere senza dazi il vino prodotto nei propri vigneti, ma solo se questo commercio avveniva al minuto, presso la propria abitazione principale e in quantità non superiore a un fiasco alla volta.
E infatti queste piccole aperture ad arco sulla facciata dei palazzi, troppo piccole e troppo basse per potersi affacciare, sono della misura precisa di un fiasco e servivano appunto alla vendita diretta di vino. Un’attività che restò in uso fino a metà Novecento, quando poi molte buchette furono chiuse oppure trasformate in cassette per la posta o le elemosina o utilizzate per estemporanei interventi di artisti di strada. Alcune però negli ultimi anni sono tornate in vita, come quella del locale Babae in via Santo Spirito o quella della gelateria Vivoli, che durante il lockdown vendeva il gelato d’asporto proprio dalla sua buchetta del vino, per rispettare il distanziamento sociale.
I dati attuali dicono che solo a Firenze sono presenti più di 180 finestrini: 155 nel centro storico e 26 fuori dalle antiche mura. L’Associazione delle buchette del vino inoltre conserva traccia, grazie a immagini e documenti storici, di più di cento buchette ormai scomparse. Moltre si trovano anche in altre città della Toscana: 27 a Siena, 17 a Pistoia e 11 ad Arezzo e provincia.