Dopo vent’anni di inutilizzo la villa medicea di Careggi tornerà a nuovo splendore grazie alla Regione Toscana per un investimento totale che ammonterà a 12 milioni di euro.
Hanno infatti preso il via a Firenze i lavori di restauro che faranno tornare visibili gli affreschi nascosti, l’apertura del cantiere del giardino e prosegue il recupero della Limonaia, partito la scorsa primavera.
Si è inoltre in attesa dell’inizio dei lavori per il recupero complessivo degli ambienti interni.
Una volta ultimato il restauro la villa potrà ospitare mostre, concerti e convegni, tra cui anche un evento in collaborazione con gli Uffizi Diffusi.
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ha visitato venerdì 25 agosto il cantiere della villa medicea di Careggi insieme al direttore delle opere pubbliche Michele Mazzoni, ha dichiarato: “Siamo in un momento centrale in cui fervono i lavori secondo le tappe dei cinque appalti che entro la fine della legislatura restituiranno ai cittadini la villa di Lorenzo il Magnifico. Un patrimonio di valore inestimabile legato al primo filone mediceo che sarà recuperato per un uso museale con gli Uffizi diffusi e per tutte le iniziative che qui potranno avere luogo. La prossima estate il giardino, di cui oggi vengono consegnati i lavori all’impresa esecutrice, sarà già fruibile al pubblico. Insomma un avvio irreversibile dei lavori di restauro”.
Il restauro della villa medicea di Careggi: le fasi
Il progetto complessivo è basato sul principio della conservazione totale, nel rispetto della struttura originaria e delle sue successive stratificazioni.
I cantieri per il recupero della villa sono suddivisi in vari blocchi.
Il restauro della copertura e delle facciate è già stato concluso nel 2019 e forma il primo lotto dei lavori per complessivi € 1.500.000 a cui si aggiungeranno i 6.408.197,18 di € del secondo lotto.
Il progetto relativo al restauro delle superfici affrescate attualmente in corso è beneficiario di un finanziamento da parte del Ministero della Cultura per complessivi € 1.097.799,48.
Procede anche il recupero della limonaia partito lo scorso anno, per € 642.203,03.
Il progetto relativo al restauro del parco e del giardino storico beneficia di stanziamenti relativi al PNRR per complessivi € 1.085.435,78.
Il terzo e ultimo lotto prevede interventi di completamento e restauro dei muri perimetrali della villa e dei fabbricati funzionali, con una stima di spesa di 1.766.364,53 euro.
La villa medicea di Careggi
La villa di Careggi è la terza dimora campestre ad essere costruita dai Medici e ad essere ristrutturata da Michelozzo intorno al 1444.
L’edificio che si articola su quattro piani, due fuori terra, uno interrato e uno sottotetto è caratterizzato da il fronte est leggermente incurvato e da un coronamento merlato che diventa un elemento unificatore e richiama le sembianze di una fortezza senza tuttavia averne la funzione.
Il corpo più antico ha un cortile loggiato centrale. Al piano terra si trovano la cappella, alcune sale di rappresentanza e lo scalone principale di collegamento alle stanze del piano superiore.
Il cortile ha una forma trapezoidale che segue il profilo del palazzo, il quale a sua volta era stato edificato seguendo il percorso della via principale che lo costeggiava. Dal cortile si accede al salone del piano terreno. Questo ambiente risale ai primi del Seicento ed è interamente decorato ed affrescato. Vi sono in particolare 16 lunette con vedute immaginarie, paesaggi, marine, scene con rovine, giardini, fontane.
Una scala porta al piano interrato, dove si trova un raro esempio di capriccio architettonico, rappresentato da un ninfeo, fatto realizzare dal cardinale Carlo de’ Medici nel Seicento, utilizzando una parte delle cantine della villa.
Al primo piano a sinistra della scalinata principale si apre il salone del Camino, dominato dal caminetto, ornato da bassorilievi e datato 1465.
Poco oltre si apre lo studiolo di Lorenzo il Magnifico, situato nell’angolo sud-est della villa. Si tratta di un piccolo ambiente con volta a botte, decorato sulle pareti e sul soffitto con affreschi a grottesche.
Dal salone si giunge a una stanza che porta alla loggetta al primo piano, attribuita secondo alcuni a Giuliano da Sangallo. Altri la fanno risalire al tempo di Leone X, quando la famiglia acquisì un enorme prestigio, oppure al periodo successivo alla terza cacciata dei Medici, dopo il 1534 quando il duca Alessandro fece ristrutturare la Villa.
Le grottesche attuali sul soffitto risalirebbero al periodo del cardinale Carlo de’ Medici, del quale è raffigurato lo stemma al centro.
La Villa ospitò l’Accademia neo- platonica con Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico come rappresentato nel quadro posto nel salone del Camino.
Alla Villa sono annessi un giardino formale e un grande parco che la circonda su tutti i lati. L’assetto ottocentesco del parco paesaggistico fu voluto da Francis Joseph Sloane e ancora oggi è caratterizzato da specie arboree ad alto fusto, con presenza di varie specie esotiche.