Cosa hanno in comune la Toscana e il Regno Unito? Apparentemente poco, ma in verità per gli amanti e i nostalgici del mondo anglosassone ci sono luoghi che evocano alcune atmosfere tipicamente british: borghi, monumenti, paesaggi e parchi.
La sagra più scozzese d’Italia
Iniziamo il nostro viaggio alle porte della Garfagnana. Qui, infatti, si trova quello che la BBC in più occasioni ha definito “the most scottish town in Italy”: Barga. Il paese, inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia e insignito con la Bandiera Arancione conferita dal Touring Club, ha un legame molto forte con la Scozia.
Sul finire dell’Ottocento, infatti, molti barghigiani emigrarono Oltremanica alla ricerca di fortuna, per poi fare ritorno dopo la Seconda Guerra Mondiale. Altri expat, invece, scelgono la Toscana per trascorrere le vacanze e ritrovare le proprie origini. Si calcola che addirittura il 60% dei barghigiani abbia parentele con la terra scozzese.
Per queste ragioni, ogni anno allo stadio Johnny Moscardini di Barga, si tiene la sagra del fish and chips, giunta nel 2023 alla sua 41esima edizione (in programma dal 4 al 17 agosto): un omaggio ai bargo-scozzesi ed alla loro storia attraverso ricche porzioni di pesce e patate fritte, cucinate secondo la ricetta tradizionale.
La Stonehenge della Toscana
Stonehenge, in Inghilterra, è senza dubbio il re dei megaliti, monumenti neolitici di pietra originariamente fissati in modo da formare un cerchio o un’ellisse. Il loro scopo è spesso misterioso, ma si ritiene che molti siano stati utilizzati per rituali religiosi.
Nei pressi di Pitigliano si trova la località di Poggio Rota che viene definita la “Stonehenge della Toscana”: un complesso (databile al 2300 a.C.) di 10 megaliti ricavati da un unico blocco tufaceo, posto sulla sommità di una collinetta. Le enormi pietre intagliate sono state disposte e modellate per essere usate per le osservazioni astronomiche.
Un angolo di Irlanda nella campagna senese
L’abbazia cistercense di San Galgano è di certo uno dei luoghi più suggestivi della Toscana che da anni richiama turisti da ogni parte del mondo.
Situato a una trentina di chilometri da Siena, lo struttura della chiesa – a cui manca la copertura – nasconde anche un’altra sorpresa, la cosiddetta “spada nella roccia” conservata in una teca, che fu infissa nel 1180 da San Galgano stesso su di una pietra al centro di dove oggi sorge l’eremo di Montesiepi. Guardando questa abbazia, viene subito in mente la terra d’Irlanda, in particolare la rocca di San Patrizio, vicina all’abitato di Cashel, nella Contea di Tipperary.
Speakers’ Corner, uno sgabello per la libertà di parola
Lajatico, caratteristica cittadina delle Terre di Pisa famosa per aver dato i natali ad Andrea Bocelli (che proprio qui ha costruito il suo Teatro del Silenzio), da qualche anno sembra un po’ Hyde Park. Su una parete di Piazza Vittorio Veneto, è presente un cartello con la scritta “Speakers’ Corner”, affiancato da un piccolo sgabello che può essere staccato e utilizzato. Si tratta di un omaggio alla tradizione inglese dell'”angolo degli oratori” che ebbe origine a Londra nel 1855, quando 250.000 persone si diedero appuntamento per manifestare contro il “Sunday Trading Bill”, la legge che proibiva l’apertura domenicale delle attività commerciali. Tra i manifestanti c’era anche Karl Marx.
Come in terra anglosassone, anche a Lajatico è possibile fare un intervento la domenica dalle 9 alle 11 e dalle 16 alle 18, senza prenotazione.