Intende sviluppare una nuova generazione di organi artificiali impiantabili in grado di sostituire le funzionalità degli organi naturali compromessi: è l’obiettivo del nuovo progetto coordinato da Arianna Menciassi, docente di bioingegneria industriale e prorettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Il progetto Ibris (acronimo di “Innovative BioRobotic artIficial organS”) ha ricevuto un contributo complessivo di 1,5 milioni di euro dal Fondo italiano per la scienza (Fis). Il nuovo programma di finanziamento del ministero dell’Università e della ricerca per valorizzare la ricerca italiana ha selezionato otto progetti, tra cui Ibris, nella linea ‘Grant Advanced’ delle Scienze Fisiche e Ingegneristiche (su oltre 200 presentati). Avrà una durata di 60 mesi.
Si parte da cuore e sistema urinario
“L’idea di sostituire alcune funzionalità compromesse degli organi umani – spiega Menciassi – impiantando sistemi artificiali non è nuova, ma veri sistemi impiantabili hanno capacità limitate. Gli organi artificiali che il progetto intende sviluppare avranno capacità di attuazione, sensing e consapevolezza dell’ambiente in cui saranno impiantati. Il progetto partirà da due casi studi (il sistema urinario e il cuore) per poi allargare il raggio d’azione anche su altri organi impiantabili“.
In questo modo, conclude la prorettrice vicaria della Sant’Anna, “vogliamo cambiare il paradigma e lavorare su tutti quegli aspetti scientifici e tecnologici che impediscono adesso di impiantare totalmente e per anni un organo artificiale: una sfida importante, che può essere affrontata con un approccio robotico e bio ingegneristico, come dimostrato da alcuni risultati preliminari ottenuti negli anni“.