Sono 4 milioni e 600 mila euro le risorse stanziate dalla Regione Toscana per far crescere la rete dedicata alle persone autistiche con un progetto che durerà tre anni.
Andando nel dettaglio ammontano a 445 mila euro le risorse assegnate dedicate alla ricerca, ad oltre un milione e 539 mila euro quelle per l’incremento del personale, a quasi 462 mila euro per la formazione e a poco meno di 616 mila per lo sviluppo della rete territoriale e dei progetti di vita.
In tutto fanno oltre tre milioni di euro del fondo nazionale 2021 a cui si aggiunge 1 milione e 603 mila euro del fondo 2022 da poco assegnato.
Dovranno essere le aziende Usl a declinare sul territorio le indicazioni della Regione elaborando progetti specifici, indicando la priorità prescelta tra quelle indicate dal Ministero per la salute e la tipologia di intervento rispetto al progetto regionale.
Il progetto ha quattro obiettivi: investire sulla ricerca (di base ed applicata) con fondi dedicati, formare dipendenti ed operatori del servizio sanitario e socio-sanitario attraverso master e corsi di perfezionamento universitari specificatamente indirizzati – in particolare sull’analisi del comportamento -, accrescere il personale dedicato, in deroga ai tetti di spesa, per aumentare capacità di diagnosi e di trattamento e sviluppare una rete di cura territoriale per interventi precoci e dispiegati poi nell’arco di tutta la vita, compresa l’integrazione scolastica e l’inclusione sociale e lavorativa.
“Puntiamo a costruire una rete territoriale per la continuità e la qualità delle cure rivolta alle persone con disturbo dello spettro autistico – chiarisce il presidente della Toscana, Eugenio Giani – e ricerca e formazione permanente del personale, oltre alla possibilità di assumere nuovi operatori ma anche la capacità di fare squadra, sono elementi essenziali per centrare la sfida che abbiamo di fronte e realizzare anche progetti di vita e di inclusione”.
“Con l’incremento delle equipe territoriali miglioreremo l’efficacia dei servizi di assistenza delle persone con spettro autistico, rendendola sempre più diffusa in modo omogeneo ed equo su tutto il territorio regionale – spiega l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – La formazione permanente e mirata permetteranno inoltre di qualificare ulteriormente la rete degli interventi, che dovranno concentrarsi sull’integrazione sanitaria e la promozione di competenze per la vita, l’inserimento e la socializzazione”.
Un approccio globale, non solo sanitario. “Insieme alla cura si tiene infatti presente la dimensione sociale dei bisogni e dei diritti delle persone con autismo e delle loro famiglie – spiega l’assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli – , oltre alla centralità dei percorsi d’inclusione sociale e lavorativa e per lo sviluppo dell’autonomia personale”. “Questa risposta integrata – prosegue Spinelli – ha bisogno di equipe multidisciplinari tra settori e professionalità diverse, per mettere sempre più al centro le persone e il loro progetto di vita individuale tenendo conto dei bisogni ma anche dei desideri e delle potenzialità di ciascuno”.
Risposte che hanno bisogno di un lavoro di squadra. “Sappiamo – conclude l’assessora – che molta strada resta ancora da fare e ringraziamo le associazioni per l’autismo toscane per la collaborazione e l’impegno profuso in tante attività e per la volontà di un confronto costante e proficuo con le istituzioni regionali”.
L’impegno della Regione Toscana
La programmazione regionale, in base al piano sanitario sociale integrato 2018-2020 e alle linee operative approvate poi dalla giunta nel 2020 e che ne costituiscono il documento di riferimento, promuove la progettazione individuale a favore delle persone con disturbo dello spettro autistico e per le persone con disabilità intellettiva, con attività formative rivolte anche ai familiari.
La Regione è impegnata anche a diffondere e implementare gli strumenti di valutazione della qualità di vita e della partecipazione. Progettualità specifiche sono sostenute attraverso le risorse nazionali del fondo autismo e risorse proprie regionali, a cui si aggiungono da quest’anno, il 2023, le risorse del fondo di inclusione.
Tra i percorsi progettuali già in atto si possono rammentare l’accordo di collaborazione tra Regione Toscana e Istituto superiore di sanità per la realizzazione del progetto esecutivo dal titolo “NEtwork Toscano per il riconoscimento, la diagnosi e l’intervento precoce dei disturbi dello spettro autistico”, il progetto “Eva” per la definizione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale, regionale, per la cura e la formazione di professionisti ed operatori, il progetto “Net aut 1 e 2” che si pone l’obiettivo, tra gli altri, di definire una metodologia per l’individuazione precoce sulla popolazione a rischio, il progetto regionale “Per la vita” e, dal 2019, protocolli di controllo concordati con la società dei neonatologi sui bambini ad uno, sei, sei, nove, dodici, diciotto, ventiquattro e trentasei mesi di vita in base ai profili di sviluppo.