Un tè con Giorgio De Chirico, un bagno in piscina con Dalì. Una vita tra arte, letteratura, teatro con le celebri feste che sistematicamente finivano sulle pagine di Vogue. L’esistenza di Anna Laetitia Pecci Blunt, per tutti Mimì come l’eroina di Giacomo Puccini è al centro di una mostra. L’esposizione in corso fino al 17 dicembre nella Villa Reale di Marlia, alle porte di Lucca, ne ricostruisce la vita tra appunti e immagini quasi in un film in bianco e nero.
L’allestimento di Beatrice Speranza è ambientato nella nuova ala della Palazzina dell’Orologio, nella grande cucina al piano terra al centro di tante serate mondane e oggi aperta al pubblico per la prima volta. Qui si ricorda una donna elegante, dai gusti raffinati. Un’eclettica mecenate che portò nella sua residenza estiva i grandi nomi dell’arte, del teatro e della letteratura del Novecento: da Jean Cocteau a Alberto Moravia.
La mostra “Mimì. Anna Laetitia Pecci Blunt: la sua anima in un archivio. La vita, gli appunti e le immagini” è curata da Roberta Martinelli. In mostra l’archivio di Mimì: dischi, riviste, la sua collezione etnografica e i cimeli appartenuti all’antenato: il Papa Leone XIII insieme a foto e documenti.
Un archivio di foto, immagini e riviste
Un vero archivio con tanto di atto di nascita, quaderni, lettere, fotografie, ritagli di giornali, riviste. Nei suoi taccuini ad ogni lettera dell’alfabeto corrispondeva l’indirizzo di pittori, musicisti, scrittori, attori fra i più importanti del Novecento. Personaggi del jet set internazionale che lei definiva i “miei parenti illustri”.
“Il progetto di approfondire la vita di Mimì è nato a Villa Reale di Marlia, nel momento in cui abbiamo potuto sfogliare un suo album privato – racconta Simonetta Giurlani Pardini, autrice dei testi del catalogo -. Sotto ogni scatto, con la sua calligrafia piccola e ordinata, c’era la descrizione del luogo e i nomi dei protagonisti di quelle immagini“.
La vita mondana di Mimì tra vip e artisti
Da queste carte Mimì emerge come protagonista della vita mondana internazionale. Si sottolinea il suo ruolo di mecenate impegnata nel diffondere le nuove tendenze culturali e nel sostenere le avanguardie artistiche. Nella sua dimora creò un circolo artistico e intellettuale dove si riunivano poeti, artisti e musicisti.
“Questa mostra è il felice esito di due operazioni: il recupero ed il ritorno alla sua originaria bellezza della Villa Reale, condotto con munificenza e lungimiranza dagli attuali proprietari e insieme il percorso culturale incentrato sulla valorizzazione del ruolo e della personalità di Elisa Bonaparte, principessa di Lucca” spiega la curatrice Roberta Martinelli, presidente dell’associazione ‘Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana’.
L’omaggio a Mimì dei nuovi proprietari
La mostra è stata promossa da Henric e Marina Grönberg, attuali proprietari di Villa Reale di Marlia, in occasione del centenario dell’acquisizione dell’immobile da parte della famiglia Pecci Blunt. Un omaggio a Mimì che trasformò la residenza storica in un luogo di cultura, come già prima di lei aveva fatto un’altra inquilina illustre della villa: Elisa Baciocchi Bonaparte.
“La Villa Reale di Marlia è uno scrigno di tesori, alcuni già conosciuti, altri svelati negli ultimi anni e chissà quanti altri ancora nascosti – scrivono nel catalogo i proprietari di Villa Reale, Marina e Henric Grönberg –. L’imponente intervento di ripristino di tutto il complesso è partito nel 2014 quando prendemmo in consegna la grande proprietà con i suoi edifici e giardini in condizioni ormai critiche. Dopo anni di incessante lavoro e di cantieri vediamo finalmente i risultati di tanto impegno”.
La mostra e l’allestimento
Un’installazione collocata nelle ex-cucine, dove i Pecci Blunt organizzavano le loro feste, dà inizio al percorso espositivo con tre pannelli luminosi: il primo porta sullo sfondo lo stemma araldico di Papa Leone XIII ed evidenzia le principali tappe della vita di Mimì; il secondo presenta parte della sua raccolta della rivista Vogue e gli articoli che parlano di lei e le sue feste; il terzo mette a confronto l’influenza della cultura e della “mondanità” dell’epoca.
Punto focale della mostra è il video ritratto realizzato da Giulia Vannucci. Nella palazzina si trova anche una ricca collezione di bambole etniche, acquistate da Mimì durante i suoi viaggi, che fanno intuire il suo interesse per l‘etnografia, scienza in pieno sviluppo in quegli anni.