Un nuovo modello organizzativo dei servizi di telemedicina è stato approvato dalla Giunta regionale toscana, su proposta dell’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini. “Vogliamo migliorare la qualità della presa in carico – spiega l’assessore – Alla prima visita in presenza seguirà un percorso multiprofessionale teleassistito”. L’obiettivo è attivare “entro quest’anno almeno un progetto di telemedicina in ogni azienda, arrivando ad assistere nei prossimi tre anni almeno 200.000 persone, con particolare attenzione ai pazienti cronici”.
Verranno implementate le attività di telemonitoraggio e teleassistenza, insieme “alla messa a disposizione di attività di supporto, logistiche e formative per gli operatori sanitari e i cittadini”. Il programma operativo prevede che tutte le strutture coinvolte nell’attuazione dei servizi di telemedicina siano connesse alla rete telematica regionale della sanità e siano dotate degli applicativi software previsti all’interno del sistema informativo territoriale unico regionale.
Sul territorio sarà attivata una Centrale operativa territoriale (Cot) in ogni Distretto che avrà prima di tutto una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e di raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali, anche attraverso interventi di interconnessione aziendale e la dotazione di appositi dispositivi.
La Regione ha previsto l’attivazione di un centro servizi unico regionale (ospitato all’interno dei locali del data-center regionale) con una disponibilità di tecnici disposti sul territorio regionale, in corrispondenza delle tre aree vaste, ed in numero adeguato a coprire la corretta gestione dei dispositivi medici e di garantire la formazione sull’utilizzo degli stessi.
“L’idea è quella di consentire al paziente di muoversi il meno possibile per raggiungere i luoghi di cura e di garantire una presa in carico più rapida, perché fornita telematicamente, e al tempo stesso assicurata da equipes mediche che possano lavorare in team senza costringere il paziente a sottoporsi a visite diverse e scaglionate nel tempo. Ovviamente la modalità a distanza vale per le visite successive alla prima, che deve obbligatoriamente rimanere in presenza ”, precisa Bezzini.
Le patologie trattabili e i servizi
Le patologie che verranno trattate con la nuova modalità sono quelle respiratorie, cardiologiche, neurologiche, oncologiche e il diabete. Deve sempre essere garantita la possibilità di scambiare anche in tempo reale i dati clinici, i referti medici, le immagini, audio-video, relativi al paziente. L’anamnesi può essere raccolta per mezzo di una videochiamata.
La televisita si concluderà sempre con un referto (ad eccezione dei casi in cui sia effettuata dal medico di medicina generale e dal pediatra) che deve essere inviato al Fascicolo sanitario elettronico, ma su richiesta potrà essere anche inviato a casa. “Spetterà ovviamente ai medici – conclude l’assessore Bezzini – stabilire se le condizioni cliniche del paziente e le sue necessità permetteranno il ricorso alla modalità telematica oppure se dovrà essere proseguita la tradizionale assistenza in presenza”.
Dopo l’anamnesi, la diagnosi e la somministrazione della terapia, è previsto il ricorso al telemonitoraggio, che permette il rilevamento e la trasmissione a distanza di parametri vitali e clinici in modo continuo ed automatico, per mezzo di sensori che interagiscono con il paziente come i saturimetri, gli elettrocardiografi, le bilance, i termometri, i monitor cardiorespiratori, gli spirometri, i glucometri e altri.
La teleassistenza, invece, si basa sull’interazione a distanza tra il professionista e paziente (o caregiver) per mezzo di una videochiamata. Lo scopo è quello di agevolare il corretto svolgimento di attività assistenziali, eseguibili prevalentemente a domicilio.