Un premio internazionale per la Centrale Operativa 118 Empoli-Pistoia per le modalità di gestione del percorso contro gli ictus, dalla chiamata al ricovero in ospedale. La Centrale ha avuto la massima votazione dalla Angels e Eusem committee, ente certificatore mondiale.
Stamattina la cerimonia di consegna del premio con il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, i presidenti delle Sds Anna Maria Celesti (Pistoia), Alessio Torrigiani (Valdinievole) e Alessio Spinelli (Empolese Valdelsa) e il direttore sanitario Emanuele Gori.
Il premio per le migliori strutture al mondo
Sulla base dell’analisi degli indicatori riguardanti il percorso diagnostico terapeutico, la Centrale si è classificata a livello Platinum per il 2022 e Diamante (massima votazione) per i primi quattro mesi del 2023. Il premio è destinato alle strutture che nel mondo sono dotate di percorsi specifici per il trattamento dell’ictus e che rispettino gli standard richiesti. Valuta pertanto diversi parametri di qualità e ottimale gestione del paziente con ictus ischemico acuto, sia in fase pre-ospedaliera sia all’arrivo del paziente in Pronto Soccorso.
“È motivo di grande soddisfazione per la nostra Azienda Sanitaria ricevere questo riconoscimento e mi complimento con tutti gli operatori – ha detto il direttore sanitario Gori – oltre alle Centrale Operativa 118 Empoli-Pistoia ben sei ospedali della nostra Azienda Sanitaria hanno ricevuto il premio “Angels ESO”, il massimo riconoscimento che l’European Stroke Organization attribuisce ai Centri Ictus e sono: il Santo Stefano di Prato, Santa Maria Nuova e Santa Maria Annunziata di Firenze, San Jacopo di Pistoia, S.S. Cosma e Damiano di Pescia e l’Ospedale del Mugello”.
Un percorso d’eccellenza per i pazienti
Le certificazioni sono state consegnate alla Centrale dalla dottoressa Alessia Sartori, referente della Angels per il centro Italia.
L’ente certificatore ha monitorato ed ha dato i voti a tutte le fasi del percorso ictus. Tra i criteri adottati per qualificare il premio ci sono il numero dei pazienti trattati (oltre 30), l’esistenza di protocolli specifici per il trattamento della patologia e di programmi di formazione con cadenza annuale e l’utilizzo di specifiche scale di valutazione dello stroke.