Torna dal 21 al 23 giugno alla Fortezza da Basso di Firenze Pitti Bimbo, il salone di riferimento per kidswear giunto alla 97esima edizione, a cui parteciperanno 230 brand, dei quali il 75% proveniente dall’estero. Tra le novità più interessanti, il calendario ricco di eventi e di proposte – sfilate, showcase e performance – che animeranno la preview delle collezioni moda per la prossima estate.
Da lifestyle per i più piccoli alla moda green
Vero contenitore di tendenze internazionali, Pitti Bimbo porterà a Firenze i brand più innovativi da tenere d’occhio, accanto ai nomi di riferimento. Una panoramica completa, ricca e articolata, creativa, contemporanea e impegnata nel green. Sempre più sfaccettata anche la proposta lifestyle che intercetta le nuove richieste del mercato: Pitti Bimbo infatti ha selezionato designer e marchi capaci di proporre una gioiosa attraversata piena di accessori, capsule di gioielli, giochi interessanti e libri illustrati. E ancora, tantissimo beachwear, abiti da cerimonia, calzature e – novità assoluta – kid’s costumes per giocare vestendosi.
“Pitti Games” è il tema che caratterizza quest’edizione di Pitti Bimbo e giocare sarà quindi la parola d’ordine ma seriamente, proprio come fanno i bambini. “Rimettersi in gioco, perché giocare significa concentrazione e divertimento: ce lo insegnano i bambini che lo fanno con assoluta spontaneità. Riflessioni e decisioni immediate, valutazione e azione, tattica, capacità di previsione, impegno e leggerezza. Il tema prescelto per i saloni estivi è prima di tutto un invito a lanciarsi, anche se ragionato e ludico, valutando la posta, rafforzando i propri valori rispetto alla situazione e ai nuovi scenari di mercato” ha commentato Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine.
A questa edizione si conferma l’attenzione al segmento street & sport con “Smart Kids”, ormai a tutti gli effetti una nuova sezione del salone, mentre il Padiglione Cavaniglia, in cui si concentreranno i brand di ricerca e il lifestyle, sarà anche dinamico palcoscenico per eventi. Infine, nella Sala della Ronda, tornano le sfilate, uno degli appuntamenti più attesi. Anche a Pitti Bimbo inoltre si potrà ammirare la scenografica installazione artistica “Make Believe” che invita proprio al gioco, realizzata nel piazzale centrale della Fortezza da Basso dal designer californiano Eli Russell Linnetz, fondatore e anima della label ERL, e guest designer di Pitti Uomo 104.
Tra le partecipazioni speciali la mostra di Style Piccoli “Giocare con le Fiabe”, che si ispira alla fantasia di un grande autore di storie per bambini e ragazzi, Gianni Rodari, ma anche Casa Enriquez, uno spazio speciale – al Piano Terra del Padiglione Centrale – colorato e stimolante per incontri eventi e intrattenimento, animato dall’influencer Alessandro Enriquez e dal suo team.
Moda bimbo: +4,3% del fatturato, ma la crescita rallenta
Secondo i dati diffusi oggi da Sistema moda Italia alla vigilia di Pitti Bimbo il settore della moda per i più piccoli si confronta con le problematiche del momento, dal calo delle nascite all’inflazione. Il 2022 ha rappresentato un anno particolare per il settore, che resta sì interessato da una dinamica di segno positivo con un +4,3% ma registra un affievolimento del ritmo di crescita rispetto al 2021 (era cresciuto del +15,5%): il fatturato 2022 si avvicina ai 3,2 miliardi di euro, superando comunque i livelli 2019 pre-Covid.
Le buone notizie arrivano soprattutto dai mercati esteri, che continuano a scegliere la moda bimbo made in Italy: l’export ha archiviato un aumento del 12,2%, portando le vendite oltreconfine a circa 1,5 miliardi di euro. Dopo la crescita sostenuta pari al 18,8% sperimentata nel 2021, l’export del solo abbigliamento bebè ha subito un’inversione di tendenza: con riferimento all’intero anno, le vendite estere archiviano un decremento del 6,2%, portandosi a circa 159,6 milioni di euro.
Relativamente agli sbocchi commerciali, sia le aree Ue che quelle extra-Ue si sono rivelate in calo per il comparto (-7,2% e -5% rispettivamente). Sul dato pesa la dinamica dei principali partner europei: Svizzera, Spagna e Francia, primi tre paesi di destinazione, presentano tutti degli arretramenti, rispettivamente del 4,9%, del 7,1% e del 5,6%. In quarta posizione la Germania che, a sorpresa, evidenzia una crescita dell’8,1%.