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Realtà aumentata e intelligenza artificiale in sala operatoria: a Siena intervento record

Passo avanti nell’innovazione in ortopedia: all’Ospedale le Scotte una operazione di protesi al ginocchio unica in Toscana e tra le prime in Italia grazie a degli occhiali speciali

giannotti occhiali realtà aumentata 3

A Siena, all’ospedale Santa Maria alle Scotte, un intervento unico in Toscana e tra i primi in Italia di protesi al ginocchio con l’ausilio della realtà aumentata. Il reparto, diretto dal professor Stefano Giannotti, ha infatti implementato la procedura chirurgica utilizzando l’intelligenza artificiale: il risultato è stato un’efficacia maggiore nell’impianto di protesi articolari rispetto alle procedure tradizionali, in particolare grazie all’utilizzo di “smart glass” indossati dal chirurgo per il corretto posizionamento delle componenti protesiche.

“La realtà aumentata – spiega il professor Stefano Giannotti – è un sistema digitale in grado di potenziare la percezione della realtà, permettendo al chirurgo di utilizzare un sistema di visione della realtà che si sovrappone all’occhio umano. Il sistema di navigazione con la realtà aumentata assiste pertanto il chirurgo durante le fasi delle osteotomie ossee per rispettare un eventuale planning preoperatorio e per personalizzare l’impianto per quel determinato paziente”.

I vantaggi degli “smart glass”

Il chirurgo indossando questi occhiali particolari è in grado di visualizzare tutte le informazioni anatomiche relative alla morfologia del ginocchio, realizzando così un impianto con il miglior allineamento possibile attraverso le componenti protesiche. Il paziente, in seguito all’intervento, ha avuto un normale decorso post operatorio ed è stato dimesso.

La procedura è poco invasiva, conclude il professor Stefano Giannotti, e “permette un risparmio considerevole in termini di perdite ematiche”. Tra gli altri vantaggi rispetto ad altre procedure tecnologiche, questo intervento “non prevede l’applicazione di markers sul paziente con tutte le loro possibili complicanze, non è necessario uno studio TC preoperatorio e, rispetto ad una chirurgia robotica computer assistita, non occupa lo spazio di cui necessitano questo tipo di tecnologie, con costi decisamente ridotti”.

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