Il maltempo sta caratterizzando la primavera 2023. Per oggi è stato esteso il codice giallo per rischio idrogeologico e temporali forti in tutta la Toscana. Una situazione che sta accumunando tutta l’Italia dove l’anticiclone africano fatica ad imporsi. Quello che si teme è che si verifichino nubifragi e le cosiddette “alluvioni lampo” che solitamente interessano fasce ristrette di territorio scaricando al suolo ingenti quantità d’acqua. Da venerdì la situazione dovrebbe però dovrebbe verificarsi un graduale miglioramento. Ieri intanto intense alluvioni hanno colpito la zona di Siena.
Strade allagate e disagi alla circolazione sono stati registrati nella tarda mattinata a Siena dove si è abbattuto un violento temporale. Si è reso necessario l’intervento per un allegamento alla scuola Agnoletti e per alcune piccole frane e alcuni rami d’albero caduti sulle strade, oltre ad alcuni tombini con eccessiva pressione d’acqua e alcuni cassonetti trascinati.
L’allarme di Coldiretti: “Una primavera da dimenticare”
Quella che sta per concludersi è stata una primavera da dimenticare nelle campagne della Toscana dove si sono abbattuti sei eventi estremi tra aprile, maggio e la prima parte di giugno, secondo l’Osservatorio città clima. Eventi che hanno danneggiato i raccolti e compromesso, molte volte, anche la capacità produttiva delle imprese nel prossimo futuro.
Secondo Coldiretti Toscana i soli episodi di grandine e l’alluvione dell’Alto Mugello hanno colpito pesantemente oltre 300 aziende agricole. Ben 170, sottolinea l’associazione in una nota, sono le attività ferite dalle grandinate di aprile sulla base del censimento della Regione Toscana.
I chicchi di grandine che si sono scagliate su viti, ortaggi, alberi da frutto e cereali hanno prodotto 8 milioni di euro di danni, di cui 2,4 milioni nella provincia di Arezzo.
Danni superiori al milione di euro
Danni superiori al milione di euro anche in provincia di Firenze, Grosseto, Siena e Lucca dove si registra anche il maggio numero di aziende coinvolte, ben 49. E 150 sono invece le aziende tra Marradi, San Godenzo, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio nell’Alto Mugello interessate dalle centinaia di frane, smottamenti e cedimenti di terreni coltivati, frutteti, pascoli e castagneti dovuti alle straordinarie precipitazioni che si sono scese in poche ore sull’Appennino che stanno paralizzando il settore primario. Ma ancora, proprio per la presenza di numerose frane, non ci sono stime attendibili.
Un conto destinato a salire se teniamo conto delle gelate tardive e delle tante burrasche che hanno caratterizzato la primavera