Un dono e un esempio per tutti, anche ai potenti del mondo, lo hanno offerto in Piazza San Pietro i giovani di “Rondine Cittadella della Pace” di Arezzo. Perché, come ricordato da papa Francesco nel salutarli, pur “venendo dall’Ucraina e dalla Russia e da altri Paesi di guerra, hanno deciso di non essere nemici, ma di vivere da fratelli“, tramutando, non senza difficoltà, l’odio in speranza di pace.
“Il vostro esempio possa suscitare propositi di pace in tutti, anche in coloro che hanno responsabilità politiche” ha aggiunto il papa.
La delegazione da Arezzo a San Pietro
Sono arrivati in piazza San Pietro con il vescovo della diocesi toscana Andrea Migliavacca e il fondatore dell’associazione Franco Vaccari. Fanno parte dello Studentato internazionale – World House, progetto lanciato nel 1998 per giungere a una trasformazione dell’esperienza tragica del conflitto in un luogo dove “coppie di nemici” sono disposte a mettersi in gioco per costruire una concreta relazione di pace.
Nonostante questa scelta possa risultare faticosa e pesante, a volte addirittura non condivisa dalle famiglie di appartenenza o dagli amici. Con loro anche i ragazzi del progetto Mediterraneo, che Rondine porta avanti su indicazione della Conferenza episcopale italiana.
“Sono grato per l’accoglienza riservata da Papa Francesco al ‘Metodo Rondine’, un’attenzione che conferma quanto la stessa superi i confini della diocesi”, ha detto monsignor Migliavacca, sottolineandone, nell’attuale contesto storico, “la realtà profetica che coniuga i giovani e la pace, o meglio ancora, i giovani e la costruzione della pace“.
“A ogni stretta di mano che dava ai nostri giovani, il volto del Papa sembrava illuminarsi. È stato un momento di grande bellezza in cui sembravano prendere vita il Pontefice stesso e quei semi di speranza e di pace che animano la nostra attività“, ha precisato Vaccari.
Il progetto Rondine
Aderendo al progetto Rondine questi studenti hanno accettato di seguire un programma biennale in cui vivere e studiare insieme, guardando in faccia ciò da cui vorrebbero solo fuggire. Sono in tutto poco più di trenta ragazzi, provenienti da territori segnati da conflitti e violenze attuali o passate, che vivono per 24 mesi fianco a fianco.
“Ogni autunno, arrivando a Rondine, le ‘matricole’ portano con sé il proprio Paese. Durante il percorso di studio sembra di essere contemporaneamente nei vari luoghi di guerra e questo confronto è alla base della loro formazione“, ha spiegato Valentina Pierucci, responsabile di World House.
Uomini di domani, leader di pace
Con l’auspicio che possano diventare ambasciatori e futuri leader di pace nei rispettivi Paesi di provenienza e contribuire alla risoluzione dei conflitti: “tutti, anche quelli dimenticati e quelli che speriamo non ritornino“, evidenzia Pierucci alludendo alla situazione di tensione nei Balcani.
YouTopic Fest 2023 al via da Arezzo
Il tema del dialogo interreligioso troverà spazio di riflessione proprio all’interno di YouTopic Fest 2023: tra gli ospiti relatori del panel dell’8 giugno, dal titolo “Religioni e fratellanza nel Mediterraneo: generazioni in dialogo”.
Ci sarà anche il Cardinal Matteo Zuppi, presidente CEI, incaricato di condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace.
Quest’anno YouTopic Fest 2023 partirà dalla città di Arezzo con la marcia della pace e migliaia di studenti e studentesse delle scuole aretine e toscane che si metteranno in cammino fino a Rondine per dar vita al Festival.
Quattro giorni disarmanti, dall’8 all’11 giugno, a cui tutti potranno partecipare con ingresso libero, previa registrazione sul sito.