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Humanity 1 arriva a Livorno con 88 migranti salvati il 26 maggio al largo della Libia

I migranti a bordo sono tutti maschi, e tra loro ci sono dieci minori non accompagnati, provengono da Sudan, Pakistan, Siria ed Egitto

Humanity One

Sono arrivati a Livorno il 30 maggio, a bordo della nave Humanity 1, gli 88 migranti salvati al largo della Libia quattro giorni prima. Tra loro 11 minori, 10 dei quali non accompagnati.

Le persone sono state tratte in salvo dall’Ong Sos Humanity perché viaggiavano su un’imbarcazione di legno sovraffollata e inadatta alla navigazione, partita tre giorni prima da Tobruk.

Sudan, Pakistan, Siria ed Egitto i paesi di provenienza.  Secondo quanto fatto sapere il giorno precedente l’attracco della nave dalla prefettura livornese, i migranti a bordo sono tutti maschi, e tra loro ci sono dieci minori non accompagnati, mentre un minore è accompagnato da un parente.

La situazione sanitaria a bordo, come hanno affermato dalla prefettura, non presenterebbe problemi, a parte nove casi di scabbia che dovranno essere accertati dai medici in sede di controlli sanitari. Questi, come per l’ultimo sbarco dei primi di maggio, insieme a tutte le operazioni di identificazione, sono effettuati al primo piano della struttura della Stazione Marittima.

Nove minori saranno destinati alla struttura di accoglienza di Piombino, mentre la parte rimanente dei migranti verrà distribuita su tutto il resto delle province toscane.

“Siamo a quasi 400 migranti in pochi mesi per la realtà di Livorno, e noi ci siamo anche oggi nella maniera perfetta da un punto di vista organizzativo, con la partecipazione attiva di tutti i soggetti istituzionali coinvolti”, ha detto il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, presente allo sbarco.

“Ora è una conferma purtroppo, e sta diventando quasi una routine, ma noi ci dobbiamo interrogare su due cose: la prima è il sistema di gestione dell’immigrazione, che non mi sembra sia migliorato. Il numero dei migranti infatti è triplicato, e l’altro aspetto è quello che accade a queste persone una volta che sono sbarcate: il governo deve pensare all’accoglienza, ma anche all’integrazione”, ha aggiunto. “Non c’è un percorso strutturato per queste persone a parte l’accoglienza e se non c’è questo si creano problemi che poi inevitabilmente ricadono sui territori, sui comuni e su tutti noi”, ha concluso Salvetti. (Picture shows il recupero di Humanity 1 di 88 persone al largo della Libia lo scorso 26 maggio. 

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