Dopo il gol di Osimhen, che ha segnato il pareggio con l’Udinese e sancito la vittoria del terzo scudetto per il Napoli, sono esplosi la gioia e i festeggiamenti nella città partenopea e in tutta Italia. In questo risultato c’è tanta Toscana a partire proprio dall’allenatore Luciano Spalletti, nato a Certaldo, e il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo, anch’esso di origine toscana, di Ghivizzano. Nello staff tecnico di Spalletti c’è poi il suo vice Daniele Baldini e il collaboratore Marco Domenichini, entrambi empolesi.
Il Napoli può così finalmente festeggiare e cucirsi sulla maglia lo scudetto che arriva dopo un’attesa lunghissima che durava da 33 anni (il terzo titolo dopo quelli vinti con Maradona nel 1987 e nel 1990). Un campionato dominato, dove la squadra azzurra ha fin dall’inizio spazzato via la concorrenza e mostrato un gioco impressionate grazie ai campioni che brillano nella sua rosa: da Osimhen a Kvaratskhelia, da Di Lorenzo a Kim, da Lobotka ad Anguissa.
Il merito però va a Luciano Spalletti, al suo secondo anno a Napoli, che ha saputo forgiare la squadra nello spirito e nel gioco. Spalletti è, infatti, un allenatore molto esperto e con una lunga carriera alle spalle. Ha guidato diverse squadre di calcio italiane, tra cui la Roma, l’Inter e la Fiorentina. La sua abilità nel motivare i giocatori e nel trovare le tattiche giuste ha sicuramente contribuito al successo del Napoli in questa stagione e gli ha permesso finalmente di vincere il suo primo scudetto consacrandolo come uno dei migliori allenatori italiani.
Il mister a fine partita ha dedicato lo scudetto al fratello, scomparso quattro anni fa. Queste le sue parole: “Per quelli abituati a lavorare duramente come sono stato abituato io, non riesco a godere delle vittorie, perché la felicità è una cosa fugace, bisogna subito rimettersi al lavoro. Bisognerebbe fermarsi a festeggiare, ma mi viene da continuare a lavorare. Vedere i napoletani sorridere e felici è la più grande emozione, sono loro che trasferiscono a noi la gioia. L’importante era arrivare a questo punto, perché hai il sentimento di una città sul groppone e non vuoi deluderla. Molte di queste persone nei momenti duri della loro vita riusciranno a superarli pensando al nostro scudetto. È una responsabilità enorme, mi sento sollevato. Ai miei figli avevo detto ‘vado a Napoli per vincere, perché qui hanno visto giocare grandi campioni, come Maradona, dentro questo risultato c’è la sua protezione’. Dediche: la prima alla squadra, che meritava questa gioia; al pubblico e a tutta Napoli. A tutti quelli che lavorano al Napoli, dai collaboratori a Giuntoli, alla società, a Matilde, mia figlia e tutta la famiglia, gli amici, a mio fratello Marcello“.
I complimenti a Spalletti sono arrivati anche dal primo cittadino di Certaldo, Giacomo Cucini, che ha scritto in un post su Facebook: “Esultano Napoli e i napoletani. Esulta anche tutta Certaldo. Il nostro Luciano Spalletti ha fatto la storia. Complimenti da tutta la tua comunità. Complimenti a una squadra e una città che aspettava questo momento di nuovo da oltre 30 anni”.
Passiamo poi al calciatore Giovanni di Lorenzo, capitano del Napoli, che ha dimostrato di essere un giocatore di grande valore, non solo per le sue capacità difensive, ma anche per la sua abilità di inserirsi in fase offensiva con due gol e 4 assist in questa stagione. Grazie alla sua guida il Napoli è rimasto unito anche nei momenti più difficili e il suo contributo è stato fondamentale per il successo e la conquista dello scudetto.