Attualità/

La Emergency Life Support con 35 migranti a bordo ha attraccato al porto di Livorno

E’ la terza volta che una nave di ong arriva a Livorno per sbarcare migranti soccorsi in mare. Pochi giorni fa era stato il porto di Marina di Carrara ad accogliere 55 persone in fuga

La nave Life Support di Emergency

La nave di Emergency Life Support con 35 migranti a bordo, soccorsi il 29 aprile nella zona Sar maltese, ha fatto questa mattina, 3 maggio, il suo ingresso nella rada del porto di Livorno alle 6.50.

35 i migranti a bordo, sono tutti uomini originari per lo più del Bangladesh, due sono della Palestina e uno è siriano: rimarranno tutti in Toscana e saranno ridistribuiti nelle diverse province.

Come racconta il medico della Life Support di Emergency Alessandro Trainito: “Le persone a bordo stanno discretamente bene. C’è molta stanchezza, tanti ragazzi lamentano di dolori fisici dovuti alla lunga permanenza sul natante e appena soccorse accusavano segni di stress emotivo. In questi giorni abbiamo trattato sintomi legati alla disidratazione e varie scottature cutanee. Tutte le persone sono seguite dal personale medico di bordo.

Ad attendere i migranti a terra anche il sindaco Luca Salvetti e una delegazione della Regione Toscana, presente tra l’altro con la Protezione civile, che ha collaborato con la Prefettura al pari delle altre Istituzioni del territorio, le forze dell’ordine e il mondo del volontariato.

“Oggi accogliamo 35 migranti. Sono tutti uomini adulti, quindi la situazione è più semplice da gestire rispetto ad altre volte”, ha affermato l’assessora regionale alla Protezione civile, Monia Monia. Che ha aggiunto: “Sono tuttavia, come sempre in questi casi, persone molto provate, psicologicamete e fisicamente, che portano sul corpo e nello spirito i segni delle torture subite nei lager libici. Molti hanno vaste ustioni dovute alla permanenza in barche piccolissime ed a stretto contatto, se non addirittura immersi, nei loro escrementi e nel carburante”. E ancora: “Questi di oggi sono stati costretti a quattro giorni di navigazione in più, il che è stata francamente un’incomprensibile forma di tortura, dal momento che Livorno non è certo il porto di prima accoglienza. Noi, chiaramente, non ci sottraiamo al nostro dovere e mettiamo a disposizione quanto possibile per offrire le migliori soluzioni. Siamo qua per accoglierli, non soltanto nel porto di Livorno ma più in generale in Toscana, che è terra di accoglienza diffusa. Tra l’altro la Toscana basa il proprio modello sull’accoglienza diffusa e per questo stiamo resistendo e non abbiano dato seguito ai provvedimenti del Governo che prevedono di smontare il sistema che abbiamo a favore dei grandi centri di detenzione che si chiamano Cpr (centri di permanenza per i rimpatri, ndr), dove ogni diritto umano viene violato, dove non c’è l’assistenza sanitaria, dove non c’è nulla che possa garantire dignità e sicurezza a queste persone. Noi invece riteniamo che non servono le procedure di emergenza quanto le risorse necessarie per fare in modo che l’accoglienza sia un’accoglienza vera, che consenta a chi arriva di integrarsi e alle comunità che li ricevono di accoglierli in modo civile e dignitoso”.

Questo, invece, il commento dell’assessora regionale alle Politiche sociali, Serena Spinelli: “Prima di tutto va ringraziato il mondo del volontariato, i servizi socio-sanitari territoriali, il Comune e la Prefettura Livorno, le forze dell’ordine, per la grande organizzazione ancora una volta messa in campo e per la grande collaborazione che tutti, nessuno escluso, sempre dimostrano. La Toscana, anche stavolta, risponde all’accoglienza con il suo volto migliore e con umanità. Quello che tuttavia non comprendiamo, che anzi riteniamo essere stato motivo di ulteriori sofferenze, è l’aver imposto alla nave 670 miglia e quattro giorni di navigazione dal luogo del salvataggio”.

sfoglia la gallery

L’imbarcazione, di circa 9 metri, sulla quale viaggiavano era partita da Tobruck, in Libia, ed era in mare da quasi quattro giorni , con oggi ha concluso la sua sesta missione. In mare da dicembre 2022, ha tratto in salvo 654 persone.

E’ la terza volta che una nave di ong arriva a Livorno per sbarcare migranti soccorsi in mare. Era già accaduto il 22 dicembre scorso con la stessa Life support con 142 persone a bordo e il giorno dopo con la Sea Eye 4 che aveva soccorso 108 persone. Solo pochi giorni fa invece, il 19 aprile per l’esattezza, 55 persone tra cui molti minori, sono attraccati al porto di Marina di Carrara.

I più popolari su intoscana