Turismo e vino, sempre più drive dell’economia toscana. Da oggi i due mondi dialogano assieme grazie al primo corso sul vino in un istituto turistico toscano. Un modo per avvicinare i giovani al mondo dell’enologia e renderli, idealmente, ambasciatori della loro terra con vigneti ed etichette eccellenti. Ad aprire la strada a questo nuovo percorso il Cattaneo di Cecina.
L’iniziativa è promossa dalle Donne del Vino, l’associazione di enologia più grande del mondo. Le socie sono pronte a “salire in cattedra” per colmare questa lacuna nel sistema formativo. L’insegnamento del vino nelle scuole, la conoscenza dei wine territories e delle cantine di Chianti, Brunello, Nobile di Montepulciano e Vernaccia possono offrire agli studenti non solo l’occasione di un’opportunità di lavoro in strutture ricettive e turistiche ma anche di un approfondimento culturale.
Docenti e materie di grande importanza
Si tratta di cicli di 10 ore con testimonianze e esempi pratici, affiancati dai docenti degli istituti, nel febbraio scorso all’Istituto alberghiero Mattei di Rosignano Solvay e, dal 18 aprile, nell’Istituto turistico Cattaneo di Cecina. Per i 50 studenti di questa scuola il comune di Cecina ha messo a disposizione gratuitamente il suo auditorium. Gli assaggi di vino sono riservati ai maggiorenni e una particolare attenzione viene rivolta al bere consapevole e al contrasto al binge drinking.
Le “insegnanti” Donne del vino sono di comprovata esperienza e professionalità: Donatella Cinelli Colombini, Marzia Morganti, Vincenza Folgheretti, Angela Zinnai, Annalisa Rossi, Maddalena Mazzeschi, Priscilla Occhipinti, Laura Marzari. Docenti universitarie ed esperte di fama nazionale per insegnare enoturismo, enologia e viticultura, denominazioni e normative, principi di degustazione e servizio del vino con specifico riferimento alla Toscana.
Saccardi: “Bene investire sui giovani”
I corsi realizzati in Toscana fanno parte del progetto D-vino organizzati dalle Donne del vino e realizzati in due scuole – un alberghiero e un turistico – per ogni regione. Il corso di Cecina è stato tenuto a battesimo la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, sottolineando le potenzialità di questa iniziativa.
“Undici DOCG, 41 DOC, 6 IGT – ha detto Saccardi – fanno della Toscana una regione leader del vino di qualità e uno dei protagonisti mondiali del turismo del vino. Un comparto sempre in crescita che ha bisogno di personale formato affinché possa svilupparsi in modo diffuso e sostenibile. Per questo sono molto contenta di dare il via a questo corso che unendo la materia enologica a quella turistica: realizza un vero investimento. Una chiave perfetta anche per l’offerta futura alla quale vogliamo preparare giovani con quelle competenze che permettano loro di affrontare il settore in modo innovativo e dinamico facendo conoscere il vino attraverso la bellezza del territorio, la cultura e la storia della Toscana”.
Il progetto D-vino per i giovani
“L’obiettivo è di accrescere le prospettive di lavoro per i futuri diplomati, dare alle cantine e ai territori del vino dei professionisti capaci di promuoverle come destinazioni turistiche oltre che accrescere le prospettive di conoscenza delle bottiglie italiane nei mercati esteri” ha aggiunto la delegata toscana delle Donne del vino Donatella Cinelli Colombini.
Il progetto D-vino è iniziato nell’anno scolastico 2021-22 in Piemonte, Emilia-Romagna e Sicilia per un totale di 8.000 studenti. Nell’attuale anno scolastico formerà circa 25.000 giovani di tutta Italia “nella logica dei grandi progetti europei come il Farm to Fork e la Next generation – conclude Cinelli Colombini -, il vino può avere il ruolo di acceleratore verso un cambiamento sostenibile e accorciare la distanza fra città e campagna”.
Il mondo del vino attrae i turisti
L’utilità pratica delle conoscenze sul vino per i futuri manager di ristoranti e strutture turistiche è evidente. Il vino costituisce circa un terzo dei ricavi dei ristoranti. “Sul fronte turistico vediamo che l’enogastronomia è la prima attrattiva dei viaggiatori stranieri diretti in Italia e anzi un visitatore su quattro è mosso principalmente da quella. Il 62% dei cataloghi dei tour operator contiene un’offerta enogastronomica. Ci sono circa 10.000 cantine attrezzate per la wine hospitality in costante ricerca di personale e circa altre 20.000 imprese del vino aperte al pubblico” ha aggiunto Paola Rastelli sommelier, organizzatrice dei corsi e vicedelegata esecutiva della Toscana.
Chi solo le Donne del vino
Le Donne del vino è un’associazione nata nel 1988 e che oggi conta oggi quasi 1050 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. L’associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Ha costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo.
Attualmente promuovono indagini sul Gender Gap nelle cantine e sull’uso del vetro leggero. La collaborazione con Università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell’attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione.