L’Università di Firenze e l’azienda Baker Hughes hanno firmato un’intesa di cinque anni che ha l’obiettivo di promuovere la ricerca universitaria e lo sviluppo industriale in chiave di trasferimento tecnologico e prevede la creazione di laboratori congiunti su specifiche tematiche e l’attivazione di stage, iniziative di formazione e orientamento al lavoro.
Le prime collaborazioni tra Università di Firenze e Baker Hughes risalgono al 1975 e assumono forma strutturata e continuativa nel 1990.
“Sono particolarmente orgogliosa di questo nuovo accordo che vede il nostro Ateneo come interlocutore privilegiato di un partner industriale come Baker Hughes che ha base a Firenze e ha progetti di valore in tutto il mondo – ha detto la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci -. Avremo una fortissima collaborazione tra i nostri docenti e l’azienda e la possibilità per gli studenti di effettuare stage all’interno di Baker Hughes”.
“Siamo entusiasti di proseguire e rafforzare la collaborazione con l’Università di Firenze, un partner di grande importanza per noi e che ci accompagna da diversi anni nel nostro percorso di innovazione – ha detto Paolo Noccioni, presidente Nuovo Pignone, Iet, Baker Hughes -. Il filo rosso di questa collaborazione sono le attività di tipo ingegneristico ma poi sono estese: insieme abbiamo lavorato alla Big Academy, insieme siamo soci fondatori dell’Its Prime. La collaborazione tra pubblico e privato è un elemento essenziale per vincere la sfida della transizione energetica e per rendere il settore dell’energia più sostenibile in futuro”.
“Noi siamo un’azienda di tecnologia col settore dell’energia, stiamo vivendo una sfida epocale, quella della transizione energetica. Noi stiamo lavorando alle nuove tecnologie, stiamo sviluppando tecnologie per la decarbonizzazione. E ancora siamo a lavoro su tecnologie come l’idrogeno, il geotermico, l’elettrificazione in generale” ha aggiunto Paolo Noccioni, “Quello che noi pensiamo è che ci sia un’unica soluzione al problema della decarbonizzazione – ha aggiunto -. Tutte le tecnologie disponibili devono essere messe in campo per vincere la sfida della decarbonizzazione. Il percorso di transizione energetica è lungo”.