Dalla metropoli parigina piena di luci e insegne ai silenzi del Grand Canyon, dai paesaggi umidi e verdi di un’oasi alle pose plastiche delle statue antiche di dei ed eroi, dai monti brulli del Perù fino alle notti illuminate dalla luna.
Il viaggio artistico dell’artista toscano Marco Borgianni non ha mai avuto limiti e a un anno dalla prematura scomparsa il comune di Barberino Tavarnelle rende omaggio a uno dei suoi abitanti più illustri.
Dal 22 aprile al 23 luglio le prestigiose sale di Palazzo Malaspina, edificio storico nel borgo medievale di San Donato in Poggio ospiteranno “Marco Borgianni. Diario di un viaggio”.
La mostra è la prima retrospettiva dedicata a questo importante artista originario di Barberino Tavarnelle, che si è spento all’età di 76 anni nella sua casa di Vico d’Elsa, dopo aver combattuto per anni contro una grave malattia.
Con la sua scomparsa la Toscana ed in particolare la comunità di Barberino Tavarnelle hanno perso una delle menti più brillanti nel panorama dell’arte e della cultura sociale e culturale del territorio.
Borgianni durante tutta la sua vita ha dialogato e interagito con i bambini, i ragazzi, i giovani, gli adulti. Ha diffuso i linguaggi dell’arte a scuola, negli spazi pubblici, nelle sedi istituzionali, nei musei, nelle chiese, nei giardini di tutto il Paese e nel mondo.
Appassionato fin da giovane al mondo dell’arte, Marco Borgianni si iscrive all’Istituto d’Arte di Siena dove si diploma come maestro d’arte in ceramica. In questo periodo entra in contatto con il pittore Emilio Montagnani e lo scultore Plinio Tammaro.
A metà degli anni Sessanta esordisce con la prima mostra alla Galleria “Nuova Aminta” di Siena. Nel 1967 frequenta la Facoltà di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la guida di Ugo Capocchini.
Nel 1970 fonda, insieme ad altri compagni, la rassegna d’arte contemporanea “Vico Arte”: tra gli altri espongono grandi artisti come Guttuso, Treccani, Maccari, Murer e Zancanaro.
Negli anni Ottanta iniziano le esposizioni all’estero: a Rabat, in Marocco (1981), a Auverse sur Oise (1983), a Parigi (dal 1984 al 1988), a Reims (1986), in Svizzera (1987 e 1988), a Ginevra (dal 1988 al 1993), fino alle personali in Canada e in Giappone del 1985.
Nel 1992, dopo varie mostre in tutta l’Italia, l’artista espone a San Francisco all’Istituto Italiano di Cultura. Impressionato dal Gran Canyon e dai paesaggi selvaggi americani comincia a dipingere opere ispirate a questi luoghi.
Marco Borgianni, legatissimo alla città di Siena, ha realizzato il Drappellone per il Palio del 16 agosto 1997 vinto dalla Giraffa con Giuseppe Pes detto Il Pesse e Quarnero.