Ha appena 20 anni ma le sue canzoni hanno già 139 milioni di views su Youtube, oltre 350 milioni di stream su Spotify e più di 23 milioni di stream di Apple Music.
Stiamo parlando di Andrea De Filippi, in arte Alfa, cantautore genovese, classe 2000, che sarà in concerto al Viper Theatre di Firenze il 13 aprile con il suo “Tra le nuvole tour”.
Il suo stile musicale oscilla tra il pop, il rap e l’indie. A 8 anni inizia a suonare la chitarra e il pianoforte e a 15 inizia a partecipare ai contest di freestyle.
A maggio 2020 è uscito “NORD” il primo album di Alfa, un viaggio personale e professionale che fa tappa tra i desideri e le aspirazioni, passando per gli interrogativi sul futuro di un giovane e promettente artista che vive con consapevolezza il presente grazie alle lezioni del passato.
Nel disco sono presenti varie collaborazioni con grandi nomi, giovani artisti e amici di Alfa, tra cui Ariete, Annalisa, Drast e Olly, per arrivare alla nuova scena del rap italiano con Rosa Chemical e VillaBanks, e a grandi produttori quali DRD, Strage, Marz, Zef e DADE.
Per il lancio di “NORD” Alfa ha scelto di girare un video in cui performa live alcuni brani dell’album a bordo di una mongolfiera sulle montagne del Trentino.
A giugno 2022 pubblica “You Make Me So Happy”, brano in collaborazione con Mr Gabriel, talentuoso cantautore americano che ha collaborato tra i tanti con Dua Lipa, Lana Del Rey, Maroon Five, James Bay.
Pubblica il 30 settembre 2022, assieme a Rosa Linn, talentuosa artista armena in gara all’Eurovision Song Contest 2022, la versione italiana di SNAP, la travolgente hit mondiale che ha superato i 620 milioni di stream su Spotify.
Alfa è da sempre portatore di messaggi positivi, all’interno dei suoi testi non ci sono storie di disagio e periferia, ma troviamo brani dedicati all’amore, alle incertezze sul futuro e il diventare adulti.
Durante i suoi show è presente sul palco una panchina gialla: la vernice per colorarla è stata donata da Helpis, una onlus che combatte dal 2005 il bullismo e il cyberbullismo attraverso delle attività che educano al rispetto del prossimo, soprattutto tra ragazzi.
Ecco la nostra intervista a Alfa
Ciao Andrea, sei del 2000, sei arrivato al successo relativamente presto, com’è nata la tua passione per la musica?
Grazie a mia madre, è una di quelle madri che riempie il tempo ai figli in ogni modo: calcio, nuoto, piano, chitarra, catechismo, facevo qualunque cosa. All’inizio la chitarra neanche mi piaceva, poi col tempo, quando è diventata una cosa mia ho iniziato ad amarla. Ho iniziato a suonare intorno ai 7 anni ed è diventata la mia passione intorno ai 10-11 anni. Sono sempre stato molto timido quindi contavo di diventare un chitarrista, non un cantante.
La musica è sempre stata il mio migliore amico, quando è diventata un lavoro aveva perso un po’. Ora, da un anno circa, mi sono re-innamorato del mio lavoro
Che effetto ti fa il successo, come lo stai vivendo, non deve essere sempre facile
Ho vissuto due fasi: quando è iniziata, cioè quando la mia passione è diventata un lavoro subito sono stati mesi di adrenalina, felicità perchè un 17enne a cui esplode il mondo in mano si sente felice. Poi questa cosa si è trasformata in ansia, paura, sono andato dallo psicologo per gestirla perchè sembra sempre che quando una passione diventa un lavoro sia tutto bello, in realtà non per forza. La musica è sempre stata il mio migliore amico, quando è diventata un lavoro aveva perso un po’. Ora, da un anno circa, mi sono re-innamorato del mio lavoro, ho ritrovato lo spirito degli inizi.
Il tuo tour si intitola “Tra le nuvole”, qualche anno fa hai fatto un video in cui eri letteralmente tra le nuvole cioè su una mongolfiera, cosa significano per te queste parole?
Il fatto di estraniarsi completamente dalla realtà, scrivere una canzone significa non tanto elevarsi quanto diventare leggeri e stare appunto tra le nuvole. E’ una cosa che mi hanno sempre detto, a volte mi capita di perdere il contatto con la realtà. Magari qualcuno mi parla e io neanche lo sento perchè magari sto pensando a una canzone. Mi piace questa cosa, mi fa sentire molto leggero, il che non significa che non abbia i piedi per terra.
Sul palco del tuo tour ci sarà una panchina gialla che simboleggia il bullismo. E’ una cosa che ti tocca da vicino? Lo hai vissuto sulla tua pelle?
Assolutamente sì, alle Scuole Medie ero grasso, timido e sempre preso in giro dagli altri. Probabilmente ho iniziato a scrivere canzoni, mi sono avvicinato alla musica perchè mi sentivo un po’ “sullo sfondo”. Prima ho provato a fare di tutto per farmi notare: ho giocato a calcio, ho fatto il mago, lo YouTuber. La musica mi ha dato la possibilità di sfogare la mia creatività. Cerco di parlare di bullismo perchè è un argomento ancora molto tabù in Italia, si parla sempre al bullo mai al bullizzato. La soluzione non è solo dire al bullo ‘non farlo’.
Quali sono i tuoi punti di riferimento musicali con cui sei cresciuto?
Sicuramente Jovanotti e Cremonini. Jovanotti è stato proprio il mio primo concerto, vorrei fare un pezzo con lui.
A cosa stai lavorando?
Ora mi trovo a Los Angeles, stiamo iniziando a lavorare al nuovo disco che sarà un viaggio nella musica folk. Sto scrivendo un po’ di canzoni su quel genere.
Folk? Sarà un cambiamento nel tuo sound quindi?
In realtà è stato un genere che mi ha sempre accompagnato, John Mayer i The Lumineers mi piacciono molto. Voglio vedere cosa succede se vado su quella strada, è comunque qualcosa che mi appartiene.
Al Viper Theatre di Firenze cosa succederà?
Sicuramente è una delle date più calde del tour. Ho già suonato a Firenze la scorsa estate dove tra l’altro abbiamo fatto la foto con più baci della storia, un Guinnes World Record con duemila baci dentro. Con Firenze c’è un rapporto particolare, vorrei portare anche un ospite speciale ma per adesso non posso dire nulla, sarà una sorpresa.
