Il marchese Ginori, dalla Manifattura di Doccia di Sesto Fiorentino, lanciò a metà del ‘700 la linea di porcellane icona di eleganza e di stile. Oggi la maison, che di strada ne ha fatta e dal 2013 è nel grande gruppo del lusso Kering, allarga la propria offerta anche agli arredi, lampade e tessuti: una linea dedicata alla casa che rappresenta una piccola grande rivoluzione per lo storico marchio.
La nuova collezione, che si completa con cristalli e posate, sarà presentata ufficialmente in occasione della Milano Design Week, il prossimo 19 aprile, nel nuovo flagship store di piazza San Marco 3 a Milano. La collezione casa è stata progettata dal designer Luca Nichetto e realizzata in collaborazione con esperti artigiani e importanti partner, come Barovier&Toso e Rubelli.
“Domus è espressione della continua capacità di evoluzione di Ginori 1735, che si pone l’obiettivo di continuare ad esplorare il proprio mondo e quelli vicini, anche sperimentando nuove sfide, con la volontà di dialogare sempre con nuovi mercati e nuovi clienti”, ha commentato Alain Prost, presidente e amministratore Delegato di Ginori 1735.
Un processo creativo che ha richiesto oltre tre anni di studio e di progettazione per una collezione totalmente made in Italy. La nuova linea, si legge in un comunicato dell’azienda, nasce “dalla volontà e dall’esigenza di offrire al mercato una chiave interpretativa più completa dello stile Ginori 1735″. Con Domus, si legge ancora nella nota, “la Manifattura inizia quindi un nuovo cammino che porta il brand ad esprimere ancora più pienamente le proprie potenzialità, mantenendo al tempo stesso intatta la propria forte identità”.
La collezione prevede proposte di arredo – lounge chair LaVenus, armchair e pouf Dulcis, cabinet LaTour, coffe table Optique – poi lampade da tavolo Trinitas e Sideris e la lampada da terra Conterie, realizzati in collaborazione con Barovier&Toso. Ci sono anche tessuti jacquard – Oriente Italiano, Sagitta, Saia e Ondori – che rimandano a famosi decori della Manifattura e creati grazie alla collaborazione con Rubelli. Completano la collezione cristalli ottenuti senza l’uso di piombo e posate.