Sara Del Bene vive tra Bruxelles e la Toscana, è un’artista e consulente in benessere organizzativo. Laureata in Scienze Internazionali a Siena, ed in Economia a Firenze, ha conseguito un Master in Management a Bruxelles, dove ha approfondito la gestione dei conflitti organizzativi.
Ha lavorato per organizzazioni internazionali in Europa e negli Stati Uniti. In parallelo, ha ideato e coordinato progetti di coesione sociale con istituzioni locali e internazionali utilizzando la creatività come strumento.
Sara Del Bene ha fondato nel 2016 “Well-Being ArT Work” un progetto che indaga il legame tra benessere e creatività, con sede a Bruxelles.
Parallelamente la sua produzione artistica si è indirizzata verso opere interattive e partecipative per dialogare con il pubblico su temi di attualità.
Il 4 aprile si è chiusa nella sala Campolmi del Museo del Tessuto a Prato la mostra “Energia Creativa” un invito a prendersi il tempo per giocare, per sperimentare con forme e colori messi a disposizione dall’artista.
Il visitatore diventa l’artista, attraverso le proprie azioni infatti può modificare l’installazione e contribuire alla scultura. Il messaggio che vorrei comunicare è che tutti siamo creativi
“L’arte terapia è un elemento predominante nel mio lavoro per aiutare casi di burnout e stress da lavoro – ci ha raccontato Sara Del Bene – Well-Being ArT Work è nato per offrire workshop e laboratori per il benessere nei luoghi di lavoro e team building attraverso l’arte.”
Nelle tue mostre come in “Energia Creativa” tu inviti il pubblico a giocare, possiamo dire così?
Esattamente, invito il pubblico a essere parte attiva della mostra. Il visitatore diventa l’artista, attraverso le proprie azioni infatti può modificare l’installazione e contribuire alla scultura. Il messaggio che vorrei comunicare è che tutti siamo creativi, investire nella creatività è qualcosa che ci fa stare bene. Molte persone che sono venute a visitare la mia mostra mi hanno raccontato che durante il lockdown hanno riscoperto il cucito o la cucina, antiche passioni che hanno a che fare con la creatività ma allo stesso tempo con la manualità.
Spesso noi adulti ci dimentichiamo di giocare, o meglio quanto giocare possa farci del bene
Il mio invito ai visitatori è proprio “ricordatevi di giocare”, prendetevi cioè il tempo per lasciare libera la vostra mente. Il tempo libero non è solo legato all’infanzia, le Neuroscienze oggi ci dicono che il gioco è un attivatore di creatività importantissimo per i bambini ma non solo, è anche un attivatore di conoscenza che ci portiamo dietro per tutta la nostra vita.
Negli anni 60-70 l’artista diventava lui stesso performer, nel mio caso io dò gli strumenti al visitatore e mi metto da parte. La particolarità delle mie opere è infatti che sono in evoluzione continua nel tempo. L’opera continua a muoversi, mi piace molto il concetto di effimero, la creatività è un processo non è niente di stabile. L’energia creativa è sempre in movimento.
Il tuo lavoro potrebbe essere un invito a proseguire anche a casa quello che si è iniziato a fare nella tua mostra
Lo è, lo è, io invito a prendersi del tempo per giocare, anche all’insegna del digital detox. L’arte terapia è proprio questo, la ricerca del benessere attraverso la creatività.
L’installazione “Cocoon” al Giardino dell’Orticultura
La prossima mostra di Sara Del Bene sarà l’installazione immersiva ‘Cocoon’ presso il Tepidarium del giardino dell’orticultura di Firenze dal 29 settembre al 1° ottobre in occasione della Mostra dei fiori d’autunno.
L’installazione avvolgerà la struttura interna del Tepidarium in un caldo abbraccio, leggero, con veli che ne esaltano la sua bellezza, sposandosi con lo stile liberty della serra e le decorazioni in stile moresco fiorito.
“Il titolo, Cocoon, ovvero bozzolo, è una parola usata per indicare qualcosa di confortevole, conosciuto, uno stato di comodità. Cocoon è uno spazio protetto, un luogo di trasformazione. L’invito è di tuffarsi in questa dimensione di bellezza e leggerezza – ci ha raccontato Sara Del Bene – Cocoon è il nostro nido, la nostra seconda pelle che ci ripara dal mondo esterno ma allo stesso tempo ci relaziona.
L’installazione vuole essere un invito all’esplorazione, ad uscire dal nostro guscio. La serra è uno spazio protetto, un nido, un luogo di trasformazione che invita ad essere leggeri con noi stessi, essere liberi di esprimersi e di volare.
Cocoon vuole creare un’esperienza di bellezza sensoriale, un evento che gioca con l’armonia e la magia della serra con i suoi profumi e colori. L’invito al pubblico è di immergersi in questo luogo, interagire con l’opera, usando i propri sensi, prendendosi uno spazio di pausa e di abbandono nella bellezza”