Dal 1° al 29 aprile l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze ospita la prima mostra personale di Nicoletta Gatti, dal titolo “Assonanze”.
A introdurre la mostra le parole della Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno Cristina Acidini: “Sono lieta di accogliere e valorizzare, all’interno del nostro spazio espositivo, personalità che, nel passato e nel presente, si esprimono nei linguaggi più diversi. Nelle tele di Nicoletta Gatti, con le loro stesure austere, ma animate da fremiti e vibrazioni, e con le linee che senza sosta si stendono e si aggrovigliano, si riconosce certamente l’alta qualità della ricerca espressiva che dà valore all’arte fondamento della nostra Accademia fin dal 1563.”
Nicoletta Gatti porta il suo personale omaggio alla città con Rosso Cardinale, un’imponente dipinto inedito il cui protagonista assoluto è il pigmento rosso che crea, attraverso una lenta e sofisticata costruzione pittorica e trattazione del colore, una velata architettura dove si racchiudono la bellezza e la purezza del colore, e il loro essere materia e luce, struttura e frammento.
L’unicità del lavoro di Nicoletta Gatti si coglie dalle infinite declinazioni monocromatiche che l’artista posa sulla tela come trama e ordito di uno spazio immaginato e immaginario, un universo costruito da numerose prospettive che, come in uno specchio, si intersecano tra di loro per formare uno spazio infinito che traspare sempre più nitido attraverso lo schermo del colore.
Artista raffinata e sensibile, e fine intellettuale, Nicoletta Gatti racconta, attraverso la purezza del colore e l’essenza dei segni, il volto di un mondo dove il pensiero e il percorso dell’uomo si celano dietro la cortina dell’arte.
L’Accademia delle Arti del Disegno, la più antica al mondo, trae origine dalla Compagnia di San Luca, formata nel 1339.
Fondata da Giorgio Vasari 1563, vi aderirono, tra gli altri, Benozzo Gozzoli, Donatello, Lorenzo Ghiberti, Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti iscritti all’Arte dei Medici e degli Speziali.
Ed è proprio questo forte richiamo all’alchimia e all’assolutezza del colore, che Nicoletta Gatti porta a Firenze con le sue opere.
Il rosso, il bianco, il nero, il verde, posati sulla tela e lavorati come terra, acqua, fuoco, plasmati come scultura, posati in rilievo a catturare e nascondere luce al contempo, scolpiti come uno chevron che sa di orizzonte di mare e di infinito.
La ricerca dell’artista prende spunto dai disegni rossi dei Cro-Magnon nelle caverne, e arriva ai giorni nostri con, tra gli esempi più straordinari, il Quadrato nero di Malevic o i color field paintings di Mark Rothko.
Sono ventisei le opere esposte nella sala principale con Rosso Cardinale e a seguire, in totale assonanza di colore e trama, i monocromi, le tracce, i pensieri di Nicoletta Gatti, tra cui: Percezione monocromatica 1, Pensiero in bianco e nero, Pensiero bianco, Pensando al nero, L’origine delle differenze, Differenze numero 2, White numero 2, Black numero 2, Differenze numero 2, Pagina nera, Tra terra e mare, Pensiero indefinito, Pensiero lineare, Pensiero numero 6, Traccia essenziale e Vibrazioni viola e verdi.
La mostra prosegue nella piccola sala adiacente la principale, dove Nicoletta Gatti espone una serie di sei lavori tessili realizzati con filo di cotone o lino su juta.
Questa serie, come le opere su tela, porta con sé la stessa matrice di pensiero dell’artista, che qui utilizza il filo e l’ago, in taluni casi anche materiali compostabili, al posto del pennello e delle spazzole, ma sempre racconta di colore, di congiunzione di pensieri, di genesi e di vita, cucendo tracce per costruire percorsi astratti.