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A Sollicciano al via il progetto “I-Care” con un Open day nazionale sul rapporto carcere-città

Il primo aprile una giornata interamente dedicata al carcere di Sollicciano, alle esperienze vissute dentro l’istituto penitenziario, al racconto dei progetti nati negli ultimi anni per ridare vita alle periferie

Carcere

È in programma il primo aprile a Firenze, nel giardino degli incontri nel carcere di Sollicciano, il primo Open day nazionale sul tema “carcere e città”.

L’incontro fa parte del progetto “I Care”, coordinato dall’Università di Firenze, finanziato da Regione, Comuni di Firenze e Scandicci e grazie al lavoro delle Case circondariali di Sollicciano e Gozzini, del garante dei detenuti del Comune di Firenze, della Fondazione Giovanni Michelucci.

L’incontro, a cui parteciperà anche il sindaco Dario Nardella, è pensato come un momento di confronto, riflessione e dibattito sul rapporto tra il carcere e la città nel contesto delle molte sfide del cambiamento urbano, climatico, sociale, ambientale.

“I Care” rappresenta l’acronimo che tiene insieme Inclusione, un’idea di Carcere, Architettura, Rigenerazione ed Ecologia.

La giornata del primo aprile sarà interamente dedicata al carcere di Sollicciano, alle esperienze vissute dentro l’istituto penitenziario, al racconto dei progetti nati negli ultimi anni per ridare vita alle periferie.

Il progetto vuole far conoscere la realtà di Sollicciano, mettere a nudo le sue problematiche, ma ricordare anche che c’è un’intera area della città che spesso viene dimenticata.

“La novità fondamentale – ha spiegato la direttrice del nuovo complesso penitenziario di Sollicciano Antonella Tuoniè che il carcere entra negli strumenti urbanistici del Comune di Firenze, direttamente nel Piano operativo, e questo è un sovvertimento epocale perché da zona ai margini amministrativi di Firenze e Scandicci l’ambizione adesso è far diventare il carcere, e la zona intorno, un quartiere della città”.

Come evidenziato da Camilla Perrone, coordinatrice scientifica del progetto ‘I Care’ e professoressa del dipartimento di architettura dell’Università di Firenze, “l’incontro offre l’occasione per riflettere sul ruolo della città del futuro nella reintegrazione delle persone detenute”.

“Attualmente a Sollicciano ci sono circa 500 persone, il sovraffollamento si è leggermente ridotto anche se dobbiamo tener conto che i detenuti sono ospitati in spazi ridotti dai cantieri. C’è ancora molto da fare rispetto alla struttura che necessita di interventi importanti. Abbiamo due cantieri, funzionali a restituire una struttura più decorosa e dignitosa, che ci metta al riparo da eventuali rilievi in materia di eventuali trattamenti inumani e degradanti” ha aggiunto Antonella Tuoni.

“Il primo cantiere è di efficientamento energetico e quindi legato alla sostituzione degli infissi. E’ un intervento del provveditorato delle opere pubbliche. L’altro cantiere è del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, di rifacimento delle facciate e delle coperture. È la predisposizione per rendere il carcere all’altezza del nuovo regolamento penitenziario che prevede le docce nelle camere di pernottamento” ha concluso.

Come partecipare

E’ possibile partecipare in presenza all’incontro, fino ad esaurimento posti, accreditandosi mediante l’invio dei propri dati con carta di identità e consenso al trattamento dati (scaricabile al seguente link: scandicciopencity.ticka.it/personalizzazione/consenso_informato.pdf) all’indirizzo di posta elettronica: francesca.cavicchi@giustizia.it (Direzione della Casa Circondariale di Sollicciano), entro e non oltre le ore 12.00 del 31 marzo 2023.

Per chi non potrà partecipare, sarà possibile vedere l’incontro successivamente sui canali web di Radio Radicale, che si occuperà della registrazione audio-visiva dell’iniziativa.

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