Venti piante che si possono adattare a suoli poco fertili e a condizioni climatiche difficili come quelle che stiamo vivendo. L’Area della ricerca di Pisa del Consiglio nazionale delle ricerche celebra così i cento anni del Cnr. Il progetto si chiama “Il respiro del futuro” e prevede la messa a dimora di alberi e arbusti in collaborazione con il “Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri”.
Gli alberi del Cnr e il monitoraggio del bosco diffuso
Ecco le specie che verranno piantate: il pero corvino, arbusto dai fiori bianchi che produce piccole perine appetibili agli uccelli; il maggiociondolo leguminosa miglioratrice del suolo grazie all’azotofissazione, fa una bella fioritura gialla a primavera-inizio estate; frassino orniello, raggiunge i dieci metri ha una bella chioma e in primavera si ricopre di fiori bianchi profumati; olmo campestre che può raggiungere grandi dimensioni; il gelso nero, originario del mediterraneo orientale con una bella chioma: il sorbo domestico, producono bacche che forniscono cibo per l’avifauna.
Il progetto comprende anche la geolocalizzazione di ciascuna pianta fornita, per poter monitorare lo sviluppo e la diffusione degli arbusti. In tal modo la cartina dell’Italia si popolerà di tanti puntini che indicheranno il progressivo realizzarsi del bosco diffuso e potrà anche essere stimata la quantità di anidride carbonica assorbita.
“La ricerca scientifica ha il compito di fornire soluzioni innovative per far fronte alle nuove esigenze in diversi contesti, rappresentando importanti benefici sulla salute dell’uomo e del pianeta – ha dettopresidente del Cnr Maria Chiara Carrozza nel corso della cerimonia – La vegetazione arborea e arbustiva contribuisce al miglioramento della qualità della vita grazie alle proprietà ecologiche e ambientali. Gli alberi rappresentano una delle migliori espressioni di “Nature Based Solution” e sono usati per fornire servizi ecosistemici di varia tipologia”.
Avviata anche una gestione sostenibile dei prati in Area del Cnr pisano. Oltre ad ospitare insetti impollinatori, i prati naturali, in particolare quelli dell’Area Cnr danno dimora al rospo smeraldino, specie protetta, che si riproduce tra marzo e l’estate grazie anche alla vicinanza dei canali idrici.