L’arrivo della primavera e della bella stagione porta con sé il ritorno dell’ora legale, con giornate più lunghe e più ore di luce a disposizione. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo torna l’ora legale e, esattamente alle 2 di notte, dovremo spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi, ad eccezione di smartphone, pc e altri dispositivi digitali che si aggiorneranno automaticamente. Nella giornata di domenica avremo così 60 minuti di luce in più ma dormiremo un’ora in meno. Per altri 7 mesi avremo un’ora di luce naturale in più, nel dettaglio fino a domenica 29 ottobre quando torneremo all’ora solare.
Il cambiamento dell’ora ha effetti positivi sull’ambiente, con l’allungarsi delle giornate si riducono i consumi di energia elettrica e diminuisce l’emissione di anidride carbonica. Secondo le stime di un’analisi della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), l’adozione dell’ora legale permanente produrrebbe nel nostro Paese, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh. Risparmio che salirebbe qualora nel corso dell’anno le tariffe elettriche dovessero subire incrementi. Dal 2004 al 2022 il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro si stima. “A tutto ciò – commenta il presidente della società, Alessandro Miani – si aggiungerebbe un massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi, con benefici per la salute umana e planetaria. L’abbandono del doppio cambio orario annuale farebbe inoltre cessare anche i piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa, con effetti benefici sulla salute dei cittadini”, dice ancora Miani.
Quella dell’abolizione del cambio dell’ora è una questione aperta da tempo. Da più parti in Europa si parla e si chiede di abolire l’ora solare, ma ad oggi non c’è ancora una decisione definitiva. Su spinta, soprattutto, dei Paesi nordici c’è stata la richiesta di fermare lo spostamento delle lancette due volte l’anno, nel 2018 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che prevede l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno, ma ha anche auspicato una decisione unitaria a livello europeo, a cui purtroppo non siamo ancora arrivati.