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Piombino, la nave rigassificatrice entrerà in servizio dalla metà di maggio

Giani: “La nave Golar Tundra per me è ‘la nave della libertà’ perché diventiamo autosufficienti senza nessun condizionamento da parte di situazioni geopolitiche o determinate da guerre”

La nave Golar Tundra entrerà in servizio dalla metà di maggio, questo l’annuncio da parte di Massimo Derchi, managing director di Snam Rete Gas, in occasione della conferenza stampa dopo l’arrivo del rigassificatore nel porto di Piombino, mentre a fine aprile arriverà il carico per effettuare i primi test.

Alla conferenza stampa è intervenuto anche il presidente e commissario straordinario, Eugenio Giani: “La chiamo ‘nave della libertà‘ perché per il nostro Paese significa 5 miliardi di metri cubi di gas che arrivano attraverso una nave che detta lei le condizioni di mercato. Abbiamo una nave che ci consente di avere alimentazione dalle navi metaniere senza nessun condizionamento da situazioni geopolitiche o determinate dalla guerra. Questo è un grande risultato“, ha ribadito. Giani ha poi aggiunto che “con questa nave e quella che ci sarà a Ravenna noi ci siamo resi autosufficienti e questo è lo spirito di una regione che sta facendo la sua parte e che dà un segno a tutta Italia di come ci dobbiamo muovere per rendere il paese più autosufficiente dal punto di vista energetico e dare benefici ai cittadini che avranno bollette più basse“.

Ridotti i consumi di gas

Come sottolineato dal presidente Giani, grazie al rigassificatore di Piombino e alle politiche energetiche attuate dal Governo italiano, il Paese sarà sempre più autosufficiente nei confronti del gas russo. Nel 2022, infatti, i consumi di gas si sono ridotti in maniera sensibile. “Siamo passati dai consumi medi annuali dell’ordine di 75 miliardi di metri cubi a 68 miliardi – ha dichiarato Massimo Derchi, managing director di Snam Rete Gas -. Questa riduzione, unitamente all’incremento dei volumi che sono arrivati via terminali esistenti di Gnl, tramite incremento di flussi dall’Algeria e col Tap, ha permesso di compensare in buona parte la riduzione dei volumi dalla Russia. Si tenga conto che dalla Russia storicamente arrivavano 28-29 miliardi di metri cubi all’anno, nel 2022 si sono ridotti a 11 miliardi, che più o meno sono la somma della capacità di rigassificazione di Piombino e di Ravenna, da qui si capisce la rilevanza di questi due progetti per garantire indipendenza energetica dalla Russia”.

La nave resterà per tre anni nel porto di Piombino, concluso questo periodo continuerà la sua attività di rigassificatore offshore. Ancora non è stabilità la sede futura. Due le ipotesi: nell’alto Tirreno sia nell’alto Adriatico. In attesa di questa decisione, il presidente e commissario straordinario Giani ha prorogato fino al 26 giugno il termine per comunicare il sito offshore dove andrà la nave rigassificatrice. Questi gli accordi in attesa della decisione del Tar del Lazio prevista per il prossimo 5 luglio.

In attesa del Tar

Se il Tar dovesse dire che il procedimento autorizzativo era illegittimo, si apre un’altra procedura per capire come rimediare a queste illegittimità. In realtà la nave sarà già in attività e quindi andrà avanti affinché non si individuino gli atti che rimediano a queste ipotetiche illegittimità“, così il presidente Giani su un eventuale pronunciamento contrario del Tar. “Se il Tar valuterà che ci sono state autorizzazioni che dovevano essere fatte con altre caratteristiche – ha precisato Giani – le faremo con altre caratteristiche“. Fiducia espressa anche da Snam che ha rassicurato sulla sicurezza dell’impianto, uno dei timori della popolazione locale nel mondo “ci sono una cinquantina di navi Fsru che operano da una decina di anni senza aver mai registrato un incidente grave. Sono impianti assolutamente affidabili e monitorati rispetto alle norme nazionali vigenti” ha concluso il managing director di Snam, Massimo Derchi.

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