Ha da poco compiuto 20 anni e ha una grande voglia di farsi conoscere nel mondo: è il Fagiolo di Sorana IGP, una piccola denominazione che si fa portavoce dell’eccellenza agroalimentare della Toscana.
Coltivato nella Svizzera Pesciatina o più anticamente Valleriana, la caratteristica zona che si estende sull’Appennino Pistoiese, questo fagiolo è stato apprezzato da personaggi storici illustri, da Verdi a Rossini, che li chiese come compenso per la revisione di alcune partiture, fino a Puccini che era solito cucinarli.
La rubrica Nato in Toscana
Oggi, il Fagiolo di Sorana IGP è uno dei prodotti protagonisti della rubrica Nato in Toscana, un’iniziativa che rientra tra le attività informative messe in piedi grazie all’intesa che la Regione Toscana ha siglato con le associazioni dei consumatori del Comitato Regionale Consumatori Utenti (CRCU) e le organizzazioni professionali dell’agricoltura (Confcooperative, Lega Coop, Cia, Coldiretti, Confagricoltura).
Scopo della campagna è far conoscere al pubblico i prodotti che mangiamo, da dove provengono, il loro valore nutraceutico e come si collocano nella piramide alimentare toscana.
Nell’ambito di questo protocollo, verranno realizzati dei video per raccontare l’offerta agroalimentare regionale, in particolare i 16 prodotti DOP e i 15 IGP.
Il fagiolo di Sorana IGP
Il fagiolo di Sorana IGP è un prodotto tipico dell’area che si estende per circa 660 ettari nel Comune di Pescia lungo i versanti del torrente Pescia di Pontito. L’area è interessata da terreni sabbiosi di natura alluvionale; è riparata dalle intemperie, poco esposta al sole e con elevata umidità dell’aria. L’acqua del torrente Pescia, povera di sali minerali, calcio e nitrati, contribuisce a determinare le caratteristiche del fagiolo.
Il fagiolo di Sorana IGP si contraddistingue per la sua buccia sottile, quasi inconsistente, che non si stacca durante la cottura. Per il bianco perlaceo, detto anche “piattellino”, le dimensioni sono ridotte rispetto al normale cannellino e la forma è schiacciata. Il rosso è cilindrico con striature e riflessi rosati.
La concimazione è prevalentemente di tipo organico, è vietato il diserbo chimico e tutta la produzione è certificata biologica. Dopo la raccolta, effettuata a mano dalle piante, la granella viene esposta al sole per 3-4 giorni per completare l’essiccamento. La conservazione avviene in appositi contenitori con aggiunta di pepe in grani, radici di valeriana o foglie di alloro.
Per garantire la tracciabilità, i produttori devono iscrivere i terreni in un elenco e devono comunicare annualmente i quantitativi di produzione.
I contenitori, in vetro o in plastica, devono recare il contrassegno con il logo e la scritta “IGP Fagiolo di Sorana”. Tra le indicazioni facoltative, la scritta bianco o rosso in relazione al colore della granella e la menzione “di ghiareto” o “di poggio” per specificare ulteriormente le caratteristiche della zona di produzione.
I fagioli di Sorana sono ottimi lessati e conditi con olio extravergine di oliva, sale e pepe. Hanno un sapore gustoso al palato e sono di facile digeribilità.