I dati sui traffici passeggeri dei porti di competenza dell’Autorità di sistema portuale di Livorno certificano la sostanziale uscita degli scali toscani dal biennio della crisi pandemica.
La somma dei volumi movimentati, come spiega l’Adsp dell’Alto Tirreno in una nota, fa registrare un più 20,5% rispetto al 2021, con numeri prossimi alle 10 milioni di unità, di cui 2.811.322 di passeggeri ferry nel solo porto di Livorno (+26,3%).
Crescita a tre cifre invece per il mercato delle crociere che ha chiuso il 2022 con un +691% sull’anno precedente, raggiungendo quota 468mila passeggeri , di cui 437mila nel solo scalo labronico (+676,9%). In risalita anche il traffico traghetti, con 9 milioni di passeggeri e una crescita su base annuale del 15,5%.
Dati che confermano il quadro positivo già emerso dai precedenti report elaborati dall’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Settentrionale. Il servizio Studi e Statistiche dell’AdSP aveva infatti già registrato da gennaio a giugno del 2022 dati incoraggianti per il porto di Livorno in relazione alla situazione da cui partiva. Il movimento passeggeri è il settore, insieme alla crociere, che hanno permesso al porto labronico di avere prospettive incoraggianti.
Studi alla mano, come quello elaborato da Risposte Turismo, società di consulenza, seppur incentrato sui porti di Portoferraio e Piombino, è abbastanza chiaro che la crescita del mercato delle crociere sta facendo da traino per le prospettive degli scali portuali tanto che appare inequivocabile che il lavoro che le istituzioni e gli operatori dovranno necessariamente svolgere in questi anni per rendere ancora più attrattivo il territorio e migliorare la qualità dei servizi offerti dovrà tenere al centro questo segmento di mercato. Trasformandolo in turismo di qualità, ovvero non “mordi e fuggi” che è la principale critica che viene fatta al turismo delle crociere.