Enogastronomia/

Vino, exploit di vendite e fatturato record per il Gallo Nero

Alto gradimento per le tipologie premium del Chianti Classico: Riserva e Gran Selezione. Sono loro a trainare il mercato. Via libera alle Uga: le Unità geografiche aggiuntive

Chianti Classico Collection 2023

Una crescita del +6% di bottiglie vendute sulla media del triennio precedente. Un aumento del fatturato che nel 2022 ha registrato un +17% rispetto all’anno precedente: +46% rispetto al 2020. Sono i numeri del Gallo nero, resi noti a Firenze in occasione di Chianti classico Collection: anteprima delle nuove annate che andranno in commercio in corso lunedì 13 e martedì 14 febbraio, con 206 aziende presenti in esposizione.

Il valore della denominazione cresce su tutta la filiera, anche a partire dal prezzo delle uve e dello sfuso: la quotazione media ad ettolitro di vino Chianti Classico nel 2022 è stata più alta di circa il 10% rispetto all’anno precedente, offrendo una maggiore remuneratività anche alle aziende che non imbottigliano.

Chianti classico

Le tipologie premium trainano il mercato

Per quel che riguarda l’imbottigliato, si conferma la tendenza alla crescita del peso, in volumi venduti e in valore, delle tipologie “premium” del Chianti Classico: Riserva e Gran Selezione. Nel 2022 le due tipologie hanno infatti rappresentato, congiuntamente, circa il 45% della produzione e il 56% del fatturato.

Una bottiglia su tre venduta negli States

Guardando ai mercati del Chianti Classico, gli Usa nel 2022 hanno spuntato un aumento vendite di Gallo Nero confermandosi ancora una volta al primo posto: il 37% delle bottiglie di Chianti Classico sono state infatti vendute su questo mercato contro il 33% dell’anno precedente (+12%).

A questo si aggiunge un 10% di vendite in Canada. Buona la performance anche del mercato interno, con l’Italia che assorbe il 19% delle bottiglie di Gallo nero. Nel corso della Collection presentato in anteprima un cortometraggio, prodotto dal Consorzio, sulla ‘Leggenda del Gallo nero‘, da cui tra nome il territorio della denominazione.

Giovanni Manetti – President Consorzio Chianti Classico

Il Chianti Classico in gran forma

Il Chianti classico è una denominazione in gran forma e in ottimo stato di salute, e soprattutto è una denominazione stabile, che permette di valorizzare il territorio e alle nostre aziende di programmare gli investimenti – ha sottolineato Giovanni Manetti, presidente del Consorzio, nel corso della presentazione -. Abbiamo replicato le vendite del 2021 che è stato di grande successo, e registrato una crescita del +17% di fatturato in un anno“.

Presente anche la vicepresidente della Regione e assessore all’agricoltura Stefania Saccardi. Per il direttore del consorzio Carlotta Gori, “anche in questo inizio di 2023 registriamo buoni segnali con un aumento del 10% dell’imbottigliato“.

Via libera alle Uga per il Chianti Classico

Via libera dal Comitato nazionale vini del ministero dell’Agricoltura (Masaf) alla possibilità di inserire nelle etichette della tipologia Gran selezione del Chianti classico, le Uga. Le unità geografiche aggiuntive sono l’indicazione del singolo borgo o territorio di produzione all’interno della denominazione.

Lo ha reso noto il direttore del Gallo nero Carlotta Gori alla Chianti classico Collection. Una misura, ha sottolineato Gori, che “è una notizia importantissima che attendevamo da oltre un anno. Ora aspettiamo solo la pubblicazione in gazzetta e poi potremo procedere a inserire le Uga in etichetta per la Gran selezione, la nostra tipologia premium. Inoltre è stata inoltre accolta la modifica al nostro disciplinare di produzione e in futuro la Gran selezione avrà una composizione differente con il Sangiovese che raggiungerà il 90% e il 10% di soli vitigni autoctoni“.

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