Nella splendida cornice di Villa Argentina a Viareggio è stata inaugurata la mostra “Costumi Costume. Collezione dell’Atelier Anna e Giorgio White”, promossa dalla Fondazione Carnevale di Viareggio e dalla Provincia di Lucca.
Per tutto il periodo di Carnevale saranno esposti trenta preziosi abiti che fanno parte della collezione di quasi 800 costumi, realizzati dalla celebre sartoria teatrale di Viareggio ed esposti in questa occasione per la prima volta.
La storia dell’Atelier Anna e Giorgio White
La sartoria teatrale di Anna e Giorgio White nasce a Milano. Anna è una costumista teatrale e cinematografica, che lavora con grandi artisti come Celentano, Bramieri, Dapporto e decide di fondare un proprio atelier.
Il fratello Giorgio (scomparso nell’agosto del 2022), si dedica invece alla carriera di attore. Fin da giovanissimo lavora nei teatri di Milano, e poi con i più grandi registi e attori della scena italiana tra cui Paolo Poli, Monica Vitti, Walter Chiari, Ingrassia e Franco Franchi, Johnny Dorelli e registi del calibro di Strehler e Fellini che gli suggerì di cambiare il cognome da ‘Penna’ a ‘White’.
Nel 1979, Giorgio e Anna decidono di trasferirsi a Viareggio, dove Giorgio curerà le pubbliche relazioni dell’atelier di Anna e ne sarà stilista e designer.
Iniziano così a collaborare con il Carnevale per cui confezionano i costumi di Burlamacco e Ondina.
La mostra a Viareggio
L’atelier di Anna e Giorgio White è un tesoro di ricchezze artistiche, storie e ricordi di un mondo fantastico di anni lontani ma di grande fascino.
Le loro creazioni hanno spaziato dalla televisione al cinema, al fianco di grandi interpreti e in grandi teatri italiani, come Franco Zeffirelli, Maria Callas e Placido Domingo.
La mostra “Costumi Costume. Collezione dell’Atelier Anna e Giorgio White” conduce il visitatore in un’atmosfera di festa.
Nell’allestimento curato dall’architetto Paolo Riani gli abiti ritrovano una loro dimensione estetica, tra stucchi dorati e affreschi che rievocano mondi lontani ed esotici, con ispirazioni che vanno da Klimt al Rinascimento fiorentino, per riallacciarsi all’Art Nouveau ed al Liberty.
Un percorso tra eleganza, seduzione e malizia per raccontare quell’inno alla gioia di vivere che è il Carnevale di Viareggio.
Un’immersione in una istantanea d’epoca, che richiama alla mente scene di feste, divertimenti, balli di raffinata euforia.