La Toscana è stata la prima regione in Italia nel 2018 a offrire la dispensazione gratuita della pillola anticoncezionale e di altri metodi contraccettivi anche per il 2023 proseguirà con questa misura, che è una delle esperienze più avanzate nel nostro paese. Un impegno, confermato da una recente delibera regionale, che si traduce in una spesa da 350mila euro l’anno.
Chi può usufruire della contraccezione gratuita
Pillola anticoncenzionale ed altri metodi contraccettivi sono gratuiti per i giovani da 14 a 25 anni che si recano al consultorio e per le donne, tra 26 e 45 anni, che hanno un reddito fiscale o un Isee che non supera 36.151,98 euro.Contraccezione gratuita anche per le donne, tra 26 e 45 anni, entro dodici mesi dal parto o due anni da un’interruzione della gravidanza. In questo caso non occorrono ulteriori requisiti economici.
La misura è estesa inoltre anche a studenti e studentesse, fino a 25 anni di età e possessori della carta unica dello studente universitario, iscritti alle tre Università toscane di Firenze, Pisa e Siena e all’Università per stranieri di Siena.
Chi non rientra in nessuna di queste categorie, rivolgendosi al consultorio può comunque ricevere gratuitamente un parere, la visita ginecologica, la prescrizione dei contraccettivi e l’inserimento dei dispositivi intrauterini o sottocutanei, che saranno disponibili con una tariffa agevolata.
Contraccettivi gratis per 12.500 donne nel 2021
Nel 2021 sono state 12.500 le donne che hanno usufruito della contraccezione gratuita. La Regione, grazie a finanziamenti ministeriali, organizza anche iniziative nelle scuole per la promozione dell’educazione alla sessualità e all’affettività. Per quanto invece riguardo gli accessi ai consultori toscani, nel triennio 2019-2021 sono state dispensate 1 milione e 45.494 prestazioni per 371.220 utenti.
“Abbiamo voluto confermare il programma di contraccezione gratuita – spiega l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – perché lo riteniamo un servizio importante: fino a 25 anni senza paletti legati al reddito, con una soglia Isee e di reddito fiscale per chi ha invece più di 25 anni. Tra gli obiettivi della misura c’è il contrasto alle malattie sessualmente trasmissibili e la riduzione delle interruzioni di gravidanza volontarie, soprattutto tra la platea di destinatari e destinatarie fino ai 25 anni, garantendo l’accesso gratuito ai metodi contraccettivi e favorendo scelte informate e consapevoli”.