Un film lungo 13 anni. E’ il “Cacio con le pere”, la pellicola che vede l’esordio alla regia di Luca Calvani, in anteprima il prossimo 2 marzo all’Omnia Center di Prato e distribuita nelle sale italiane dal 10 marzo. Calvani sarà anche co-protagonista insieme all’amico di sempre Francesco Ciampi di questo film totalmente girato in Toscana, tra Prato e San Casciano Val di Pesa. Nel cast – oltre a Geppi Cucciari e Gianluca Gori – anche Anna Safroncik, Elena Di Cioccio, Marta Zoffoli, Alessio Sardelli e Alessandra Costanzo.
Le musiche sono firmate dal pistoiese Gianluca Sibaldi, già autore delle colonne sonore di gran parte dei film di Leonardo Pieraccioni.
Al centro della trama de “Il cacio con le pere” ci sono sono Fred (Luca Calvani) e Fosco (Francesco Ciampi), due fratelli che con sogni e ambizioni diverse, hanno preso strade contrapposte. Il primo gira il mondo con l’obiettivo di fare l’attore, il secondo lavora in un supermercato e vive in Toscana. Ma la vita li rimette da un giorno all’altro sullo stesso sentiero, dopo la morte della zia e un’eredità non da spartire ma da condividere: 122 ettari di terreno, da curare e far fruttare insieme, d’amore e d’accordo.
Da qui parte una storia divertente e agrodolce, come raccontano in anteprima a intoscana Calvani e Ciampi, che abbiamo incontrato a Camaiore, nel casale dove vive il regista da qualche anno.
Amici dai tempi della scuola. Poi l’idea di fare un film insieme, oltre 10 anni fa. Cosa c’è dietro “Il cacio con le pere”?
Calvani: Una lunga gestazione… (ride n.d.r.). Era il 2009 e mia figlia Bianca era appena nata. L’idea mia e di Francesco era anche quella di rimettere insieme una factory del cinema toscano e raccontare il nostro territorio, le storie della nostra gente ma soprattuto il grande bacino di talenti e maestranze. Volevamo dare agli operatori del settore la possibilità di poter lavorare vicino a casa. E così abbiamo fatto.
Ciampi: Volevamo fare squadra in Toscana con i toscani, non a caso nel film il paese dove vivono i due fratelli protagonisti è Borgo al Cornio, il vecchio nome di Prato.
Qual è il rapporto tra i due protagonisti de Il cacio con le pere e in cosa Fred e Fosco assomigliano a Luca Calvani e Francesco Ciampi?
Geppi Cucciari lesse il copione e mi disse: Fred è una tua caricatura!
Calvani: Fred e Fosco sono due fratelli agli opposti. Sicuramente hanno fatto un percorso diverso, le loro aspirazioni li hanno portati a prendere strade molto diverse ma l’assenza dell’uno dalla vita dell’altro li ha lasciati un po’ zoppi. Credo che entrambi rappresentino molto di chi siamo noi, sono delle esasperazioni di alcuni tratti del nostro carattere. Quando Geppi Cucciari lesse il copione mi disse: “Come sei stato bravo a prenderti in giro perchè Fred è una tua caricatura!”. Mi piace pensare che mettere in scena un attore “piacione” e un po’ tramontato che si ritrova costantemente, giorno dopo giorno, ad affrontare le proprie insicurezze, sia stato anche un esercizio abbastanza catartico.
Ciampi: E’ stato anche divertente. Scrivevamo e mettevamo subito in scena la scena che immaginavamo. Io sono il fratello che rimane e costruisce nel paese, lui invece lancia il cappello per aria e va dietro al suo sogno.
Nel cast ci sono anche Geppi Cucciari e Gianluca Gori. Calvani che ruoli ha pensato per loro?
Gianluca Gori? Sembra il David Niven dei tempi d’oro
A Gianluca ho cucito addosso il ruolo del notaio. E’ stato molto divertente perché lui in questo film sembra David Niven dei tempi d’oro. Ha molta classe e una cattiveria subdola che è molto ben calibrata.
Mentre inizialmente avevo chiamato la nostra Geppi Cucciari per il ruolo di Barbara, interpretata invece da Elena Di Cioccio. Avevo pensato per lei al ruolo della commessa di un supermercato, la miglior amica d’infanzia di Fosco ma quando Geppi ha letto il personaggio di Anka, badante rumena le è piaciuto tanto. Così ha scelto lei. Quando è arrivata alle Manifatture Digitali Cinema di Prato per fare il provino l’abbiamo messa in una stanza con Francesco Ciampi ed ha lavorato sull’improvvisazione. Avevamo una scena scritta ed è diventata un’altra, si sono create delle dinamiche bellissime, è un’attrice sorprendente e affascinante. Con Geppi Cucciari stai davanti al monitor e in ogni take trovi qualcosa di diverso da utilizzare. Regala emozioni diverse, vere, reali.
E poi c’è un’altra perla. I costumi de “Il cacio con le pere” sono firmati da Joanna Johnston, due candidature all’Oscar e storica collaboratrice di Steven Spielberg.
Joanna ha tagliato i capelli di Ciampi un centimetro alla volta, proprio come ha sempre fatto con Spielberg
Calvani: E’ stata lei a scegliere noi. Le ho proposto di fare questo film e quando ha detto sì sono rimasto sorpreso anche io. Il suo primo film è stato come assistente costumista ne Il colore viola e ne La mia Africa e poi ha fatto moltissime altre pellicole. Voglio raccontarti un aneddoto divertente riguardo al momento in cui si realizza il guardaroba di ogni personaggio ,si fanno gli story days e si organizzano i look. Dovevamo decidere la lunghezza dei capelli di Fosco. Joanna tagliava un centimetro di capelli alla volta e poi tornava da me, per valutare se la lunghezza andava bene e Ciampi era molto preoccupato per la sua folta chioma. Lei sosteneva che tagliare un po’ per volta è il metodo migliore. “Faccio sempre così anche con Steven”, ci ha rivelato. Ed è lì che il Ciampi mi si avvicina e mi chiede: “Ma chi è questo Steven?”. E io, un po’ contrariato: “Ma come chi è! Spielberg”. A quel punto Ciampi è rimasto senza parole e sopratutto si è dovuto rassegnare.
“Il Cacio con le pere” racconta di Fred, Fosco, di Luca Calvani e Francesco Ciampi ma apre anche i riflettori sulla Toscana. Che carattere ha la Toscana che hai portato sullo schermo?
Nel film ho raccontato quanto la natura sia guaritrice
Calvani: Una Toscana che incanta. Noi siamo cresciuti in una regione che è bella e ho voluto raccontare il patrimonio emotivo che genera. C’è un momento in cui nel nostro film il nostro Fred va incontro al mare, il nostro bellissimo mare, con le nostre dune di elicriso di Torre del Lago. Si racconta anche di quanto la natura sia guaritrice.
Chiudiamo l’intervista, i quattro bassotti di Luca Calvani ci circondano intorno al tavolo della sala da pranzo del casale. Francesco Ciampi ha portato un filone di pane da Prato, Luca ha già preparato la base per la minestra di pane. Le Apuane innevate fanno da contorno a una giornata gelida di gennaio. Io non ho visto ancora il film ma qualche scena è già davanti agli occhi. Sono Calvani e Ciampi che ridono, scherzano, si punzecchiano con affetto. “Il cacio con le pere” finalmente arriverà sul grande schermo a raccontare di una nuova stagione del cinema toscano che parte da Prato e che punta a ritagliarsi uno spazio nello scenario nazionale. Tredici anni dopo quel giorno d’estate in cui nacque, proprio in Versilia, questa storia, questo sogno, questa idea che diventerà – con la proiezione nelle sale – patrimonio di tutti.