La scuola entra nelle case di alta moda, per formare gli studenti e introdurli in un settore cruciale per l’economia italiana. Quest’anno al progetto “Adotta una scuola” di Altagamma, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del Merito, partecipa anche la casa di moda Gucci, fondata a Firenze nel 1921. La maison del gruppo Kering ha deciso di sostenere Firenze e di affiancare l’Istituto di Istruzione Superiore “Benvenuto Cellini”.
Verranno coivolte due classi, per un totale di circa 30 studenti, che prenderanno parte al percorso di formazione tecnica della maison dedicato alla realizzazione di prodotti di pelletteria e accessori metallici e a programmi di alternanza scuola-lavoro. Un progetto che si allinea al percorso di formazione che Gucci porta avanti dal 2018 – Gucci E’cole de l’Amour – che ha già portato alla formazione di oltre 830 ragazzi e dipendenti della casa di moda.
Chi aderisce al progetto Altagamma “Adotta una scuola”
Non solo Gucci, sono diverse le case di moda con base in Toscana che hanno già aderito alla prima edizione del progetto. Come Ferragamo che offrirà uno stage sempre agli studenti dell’istituto Cellini di Firenze. Oppure Fendi che prevede un percorso di formazione agli studenti del Russel Newton di Scandicci.
I sei nuovi marchi che hanno aderito all’edizione 2022/2023, oltre a Gucci, sono Davines, Ferrari Trento, Feudi di San Gregorio, Pomellato e Zegna, che portano a 23 le imprese socie complessivamente coinvolte nel progetto. Oltre 80 le classi sul territorio italiano attivate in due anni. Le nuove Imprese Altagamma si affiancano alle 17 che hanno partecipato alla prima edizione e che proseguono l’impegno per l’anno scolastico in corso: Aurora, Benetti, Bottega Veneta, Brioni, Bulgari, Fendi, Ferragamo, Giorgetti, Herno, Isaia, Loro Piana, Masseria San Domenico, Moncler, Poltrona Frau, Stellantis con i brand Alfa Romeo e Maserati, Technogym, The Gritti Palace Venice.
Il progetto nasce da una constatazione, come spiega Stefania Lazzaroni, direttrice generale di Altagamma: “Lo studio Altagamma-Unioncamere ha evidenziato una rilevante difficoltà a reperire talenti manifatturieri: si stima siano circa 346.000 le figure professionali che serviranno, ma solo 1 su 2 sarà identificata. Un paradosso in un Paese che vede il 23% di disoccupazione giovanile”. Numeri che stridono con la significativa crescita del mercato dell’alto di gamma mondiale, che ha registrato nel 2022 un incremento del 21%. Cresce dunque il fabbisogno di figure professionali manifatturiere, di cui però ad oggi solo il 50% riesce ad essere soddisfatto.