Come rendere le foreste più resilienti agli incendi e ai cambiamenti climatici? Il modello arriva dalla Toscana dopo l’impegno sul ripristino della vegetazione e delle piante nelle zone colpite dai devastanti incendi di Calci nel 2018 e di Massarosa, nel 2022.
Un progetto di recupero presentato dall’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio alla 5ª edizione del Workshop europeo sull’innovazione forestale che si è svolto a Bruxelles.
Quello realizzato in Toscana è stato sopratutto un lavoro capillare e accurato sulla selezione delle specie reimpiantate, unito ad un sistema di monitoraggio a lungo termine.
“La questione della gestione forestale sostenibile – ha spiegato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – è al centro della politica forestale regionale che mira ad assicurare la maggiore resilienza delle superfici forestali ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi sempre più frequenti. Le parole chiave sono innovazione e professionalità e su questi temi la Regione Toscana intende sostenere gli operatori e le imprese anche con le risorse della prossima programmazione dei fondi comunitari”.
Il workshop, ospitato dalla rappresentanza della Baviera a Bruxelles, è stato organizzato dalla rete ERIAFF composta da 92 Regioni europee e coordinata dalla Regione Toscana.
L’iniziativa ha visto la collaborazione di altre prestigiose istituzioni di livello Europeo (EFI – European Forest Institute, CEPF – European Confederation of Forest Owners, EUSTAFOR – European State Forest Association, EUROMONTANA – European Association of Mountain Areas, ELO – European Landowners Organization e USSE – Unión de Selvicultores del Sur de Europa), alle quali si aggiungono anche il COPA-COGECA e Bioregions. La prossima edizione si terrà nel 2025.
Nel corso dei lavori è stato particolarmente approfondito il tema dell’innovazione in campo forestale, dalle questioni legate al mercato del carbonio fino a bioeconomia e silvicoltura intelligente. Oltre a questo ci sono stati focus su degrado dell’ambiente forestale, ripristino della natura dei servizi ecosistemici e – infine – sulla migliore integrazione nella gestione del settore.