Le iconiche confezioni a mastello sono uno dei simboli più golosi del Made in Tuscany. La storica azienda di marmellate Chiaverini, fondata nel 1928 a Firenze, è passata di mano negli scorsi giorni. Un affare tra fiorentini, visto che a rilevare la minuscola azienda: 10 dipendenti, 3 milioni di fatturato e lo stabilimento di Calenzano è stato il gruppo Le Bontà di Barbagli e Carapelli. Due famiglie fiorentine attive da oltre 100 anni nel settore alimentare.
Il vecchio proprietario Massimo Caporali ha chiesto e ottenuto che la produzione rimarrà a Calenzano dopo che nel 2012 aveva lasciato la storica sede in via Locatelli a Rifredi, dove nascevano conserve e marmellate, per trasferirsi nella nuova manifattura.
L’uomo che salvò Chiaverini due volte
Caporali è quindi riuscito nell’impresa di salvare due volte lo storico marchio: entrato a lavorare nell’azienda fiorentina nel 1972, l’aveva rilevata dopo una procedura fallimentare alla fine del 2010. Era stato lui a volere un nuovo stabilimento nella Piana.
Ora Caporali, per raggiunti limiti di età (ha 74 anni), ha venduto a una società fiorentina, mantenendo così pure il marchio a Firenze. Nulla cambierà, a cominciare dall’iconica confezione: un vero e proprio marchio di fabbrica per Chiaverini e dalla ricetta scritta a mano dai fratelli fondatori.
La produzione resta a Calenzano
Quindi l’identità del marchio non sarà snaturata. Cambierà invece la strategia commerciale.
“Il nostro obiettivo è mantenere intatti i principi, la tradizione, la storia e l’importantissimo heritage dell’azienda di confetture, garantendo allo stesso tempo una spinta, un potenziamento della stessa, per valorizzarla ed uscire dai confini strettamente fiorentini. Vogliamo portare questa eccellenza gastronomica locale sul territorio nazionale e internazionale” spiega Andrea Barbagli, amministratore delegato de Le Bontà.
Chiaverini alla conquista dell’Italia
All’orizzonte si annuncia quindi un ampliamento di personale per poter così ampliare la produzione e garantire la presenza dei mastelli colorati di Chiaverini in giro per l’Italia. Il gruppo Le Bontà punta a una maggiore presenza nei diversi canali di vendita.
“Contiamo di investire circa il 15% del fatturato nel 2023 per incrementare lo sviluppo e la distribuzione del mercato italiano” continua Andrea Barbagli. “Il progetto, che avrà luogo a partire dalla primavera 2023, è quello di arrivare sul territorio nazionale principalmente attraverso i canali tradizionali della distribuzione di questi prodotti: la grande distribuzione – che ha sempre considerato le marmellate Chiaverini come una proposta premium dandogli il giusto risalto a scaffale e i negozi alimentari e piccole gastronomie, da sempre promotori fedeli del nostro marchio“.
Le marmellate Chiaverini oggi
Nell’iconico mastello, nella confezione in vetro e in tubetto: queste le diverse confezioni per le marmellate eseguite come una volta, secondo la ricetta dei fratelli Chiaverini. Solo 3 gli ingredienti: frutta, zucchero e tempo per garantire cremosità e consistenza inconfondibile al prodotto. Tra i gusti più amati more di rovo, arance con scorze e fichi e mandorle.
Il packaging delle marmellate
L’ormai inconfondibile confezione è rimasta sempre fedele a se stessa dal 1928. Si è passati dal vecchio mastello in legno, al vaso in alluminio fino all’attuale packaging. A variare i colori: ognuno per un gusto diverso.
I marchi del gruppo Le Bontà
Le Bontà è una azienda toscana con sede a Campi Bisenzio. Detiene 3 marchi: I Toscanacci, Nuova Terra, e Chiaverini. Fondata a Prato nel 1994 con lo scopo di produrre sughi, ragù e patè, nel 2011, la società è stata acquistata dalla famiglia Barbagli – Carapelli.
Il fil rouge dei tre marchi sono gli ingredienti di alta qualità. Da oltre trent’ anni, I Toscanacci produce sughi, ragù e paté a rappresentare al meglio la tradizione gastronomica toscana e italiana. Nuova Terra punta su un’alimentazione salutare e sostenibile. In catalogo legumi, cereali e minestre tradizionali, pronte in 15 minuti.